Venerdì 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al Tempio, si sono svolte le celebrazioni in occasione della giornata mondiale per la vita consacrata. Dopo i vespri solenni nel Monastero delle Monache Cappuccine, i fedeli, i religiosi e le religiose si sono spostati nella Cattedrale di San Nicola per la celebrazione eucaristica presieduta dell’Arcivescovo Gian Franco.

I vespri presieduti da Padre Salvatore Sanna nel Monastero delle Monache Cappuccine

Gesù: la luce che ci insegna a guardare oltre

<< Così come gli occhi di Simeone sono stati illuminati da luce dello Spirito, anche noi facciamoci guidare dalla sapienza dello Spirito e confidiamo nell’opera di Dio. Il Signore ci suggerisce in questo tempo di attesa e di cambiamento, nel quale siamo chiamati alla conversione pastorale profonda. Egli è presente in mezzo al suo popolo per guidarlo e illuminarlo. Oggi ogni famiglia religiosa vive delle attese. Queste attese possono prendere due direzioni: il pessimismo sterile o la via della fiducia e della speranza. Se sceglieremo di essere guidati e sorretti dallo Spirito Santo non cederemo a forme di pessimismo o di lamentazione pigra ed egoistica. Apriamo il nostro cuore a Gesù per essere pellegrini di un nuovo esodo. Pellegrini di speranza, di fronte a queste due vie. Il Signore, come fece con Simeone, ci dona la Grazia di non cedere al pessimismo e di proseguire nella via della speranza. Egli è fedele, Dio è fedele nell’ accompagnare il suo popolo, nel far sì che il popolo possa sperimentare la sua presenza salvifica. Simeone nell’accogliere il bambino nel tempio vide la luce di Cristo che guida il cammino dell’umanità. Noi siamo chiamati a dire al Signore di darci la Grazia, di far sì che possiamo aprirci a nuove fasi della storia. Ci troviamo in questa situazione, ciascuno dal proprio ambito. Simeone è consapevole di essere vecchio e avanti negli anni, ma questa consapevolezza non lo chiude in sé stesso: si apre alla fiducia di Dio. L’orizzonte è un orizzonte ampio, largo, di un Dio che ama e si prende cura di tutti. La salvezza è stata preparata da Dio davanti a tutti i popoli. Dio non si prende cura solo di una parte del suo popolo ma di tutti, perché ha una prospettiva più ampia, Dio allarga gli orizzonti. Chiediamo la Grazia di questa prospettiva che cambia il tempio da un luogo di una memoria proiettata all’indietro verso una memoria che tocca con mano la fedeltà di Dio>> – il vescovo nell’omelia.