Big Bang
ANNO C – CRISTO RE – XXXIV DOMENICA DEL T. O.
2Sam 5,1-3 | Sal 121 | Col 1,12-20 | Lc 23,35-43
Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA
Abbiamo visto, almeno una volta, un film di guerra… dove ci sono quei razzi intelligenti che partono e inseguono l’obiettivo, tra mille fughe, evoluzioni e tentativi di evitare l’impatto. Duemila anni fa nasceva un Bambino e decollava all’istante quel missile, una parola che racchiude in sé il potere di esaltare e distruggere l’uomo: RE. Ecco allora una prima fuga in Egitto, poi il ritiro solitario dopo la moltiplicazione di pani e pesci, ma le distanze si accorciano sempre di più tra l’ordigno e Gesù: il Monte degli Ulivi, il Litostroto, il Luogo del Cranio e il Titolo che incorona e fa detonare la Croce. In questa veloce e sintetica ricostruzione, la parola RE è un concetto: è l’uomo che combatte e si ostina a governare se stesso, è l’uomo che sottomette e si sottomette all’altro, è l’assenza totale di Dio. Questo RE impone, sfrutta, condanna, uccide e distrugge. In questa domenica la liturgia ci mostra una regalità che offre, che accompagna, che perdona, che salva, che dà la vita e persino la rigenera. È una sovranità che non ha nulla a che fare con l’ordine umano, non esercita un potere fondato su questo mondo, non si esprime secondo leggi forgiate nella temporalità. Le nostre bombe esplodono e distruggono tutto ciò che hanno intorno, comprese se stesse. Ma l’Universo ha un altro tipo di Re!