Cerimonia per lo scambio di auguri di Natale con l’arcivescovo Gian Franco

20 Dicembre 2024 | News, primo piano, vescovo

Nella mattina di oggi, venerdì 20 dicembre, nel Centro di Alta Formazione “San Giorgio” si è svolto il tradizionale incontro con l’Arcivescovo per lo scambio degli auguri in occasione del Santo Natale. Alla cerimonia hanno partecipato il Vicario generale, i Vicari episcopali, i responsabili degli Uffici di Curia e del Centro pastorale diocesano e le Autorità civili, militari e accademiche.

Dopo il saluto e gli auguri all’Arcivescovo, gli alunni della scuola primaria paritaria della Fondazione “Figlie di Maria” hanno eseguito diversi brani musicali.

Nel suo intervento, dopo il saluto a tutti i presenti, l’Arcivescovo ha detto:

«Mentre ci avviciniamo con passo spedito all’apertura dell’Anno Giubilare, ho trovato nel santo contemporaneo John Henry Newman una fonte d’ispirazione per proporre alcuni spunti di riflessione comune.

Siamo in cammino verso il Natale, una festa che ci invita a vivere la grazia e il dono della speranza. Il Santo Padre ci ha offerto l’opportunità di vivere un anno incentrato sulla speranza. Tuttavia, per viverlo in profondità, non basta la fede: è necessario sviluppare in noi un’altra fondamentale attitudine interiore, quella dell’attesa. L’attesa, ci ricorda Newman, è l’esercizio delle virtù teologali nella storia. Ma cosa significa attendere Cristo? Egli ci chiede: “Sapete cosa significa attendere un amico, aspettare che arrivi e vederlo tardare? Sapete cosa significa trovarsi in compagnia di persone sgradevoli, desiderare che il tempo passi e aspettare con ansia il momento in cui ritroverete la vostra libertà? Oppure, sapete cosa vuol dire essere in apprensione per qualcosa che potrebbe accadere ma non accade? O attendere un evento importante, che fa battere il cuore fin dal risveglio?”

Questa è la dinamica della Chiesa: il nostro animo e il nostro cuore sono proiettati verso qualcuno. In questo tempo, questa proiezione è orientata verso Cristo. Esiste una speranza cristiana e credente, ma anche una speranza laica, espressione dell’animo umano. Nell’Anno Giubilare, siamo chiamati ad ascoltare e a far emergere queste speranze. Auspico che, nelle chiese giubilari della diocesi, a partire dalla Cattedrale, possano nascere autentiche stazioni di ascolto per rigenerare la speranza.

La Visita pastorale nella città di Sassari, prevista nei prossimi mesi, sarà un’occasione per concretizzare la presenza del Vescovo non solo negli spazi abituali delle celebrazioni, ma anche nei quartieri e nei luoghi dove la speranza manca. Tuttavia, il ministero di una sola persona non può bastare per soddisfare tutti i bisogni; esso contribuisce, come la speranza, a portare una piccola luce che possa orientare nelle situazioni più complesse.

Desidero esprimere profonda gratitudine a tutti i collaboratori, ai fedeli che sostengono il ministero episcopale con la preghiera e l’offerta delle proprie sofferenze, e alle istituzioni civili per la serena e fraterna collaborazione. Questa collaborazione, come ci ricorda Papa Francesco, è espressione di un’amicizia sociale che promuove il bene comune, al di là di qualsiasi distinzione di fede. La persona umana è amata da Dio e, dunque, da noi, indipendentemente dalla fede che professa.

Come ci ricorda Newman, il cristiano vive nel mondo, ma non appartiene al mondo, perché la sua patria è nei cieli. Questa non appartenenza, però, non implica estraneazione dalla storia. Essere cittadini di questo mondo significa vivere relazioni, diritti e doveri alla luce della cittadinanza celeste.

L’attesa cristiana è caratterizzata dalla gioia. Non è una tensione priva di senso, ma un’attesa che orienta verso la vera felicità. Newman sottolinea che la gioia cristiana si manifesta nella rettitudine dell’agire, nell’amore reciproco, nella fortezza nelle tribolazioni, nella serenità, nella gentilezza, nella dolcezza e nella bontà. Possa il Natale del Signore, ormai imminente, renderci uomini e donne capaci di promuovere un nuovo umanesimo, come richiesto dal Santo Padre, e di essere testimoni di gioia, delicatezza e cortesia.

A tutti rinnovo i miei sentimenti di stima, affetto e gratitudine, per la collaborazione e l’amicizia che ho potuto sperimentare, sia sul piano istituzionale sia in quello quotidiano e informale. Ringrazio, infine, i bambini della scuola “Figlie di Maria” per la loro presenza oggi. Quest’anno, come segno giubilare, abbiamo scelto di dedicare una particolare attenzione ai bambini e ai giovani appartenenti a famiglie meno agiate. In ogni chiesa giubilare sarà promossa questa iniziativa, affinché la gioia che proviene dal Natale del Signore possa essere condivisa da tutti».

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