Nel pomeriggio di domenica 8 dicembre, nella Parrocchia di San Giuseppe a Sassari, l’Arcivescovo ha presieduto la Celebrazione Eucaristica con la partecipazione dei rappresentanti dei Consigli Parrocchiali dell’Azione Cattolica Diocesana.
Si riporta di seguito il testo dell’omelia dell’Arcivescovo:
<< Questa sera abbiamo scelto di celebrare la liturgia nella chiesa di San Giuseppe, insieme ai rappresentanti del Consiglio diocesano dell’Azione Cattolica, nel contesto della visita pastorale. La ragione di questa scelta, nasce dal profondo legame che unisce la solennità dell’Immacolata Concezione alla festa dell’Azione Cattolica. Ritornare alle origini, alla sorgente di questa spiritualità, è un’occasione di grande significato.
Maria occupa un posto unico nella storia della salvezza: è l’inizio di un cammino di rinnovamento e rinascita che Dio ha voluto per l’umanità. In Lei si manifesta l’alba di una nuova era, luminosa come un astro splendente, un segno di gioia per un popolo che aveva conosciuto il dolore e la lacerazione. Maria è simbolo e inizio di una rinascita per tutta l’umanità.
Nella prima lettura abbiamo accolto l’annuncio gioioso della relazione tra Dio e l’umanità. Una relazione che è stata insidiata dal male, il quale ha insinuato nel cuore dell’uomo la tentazione di dubitare dell’amore pieno e profondo di Dio. Il racconto del frutto proibito rappresenta questa tentazione: Dio viene dipinto come un essere che limita la libertà dell’uomo, negandogli qualcosa di buono. Questo simbolo del “cibo proibito” sottolinea il desiderio umano di pienezza e il dubbio che Dio possa provarne tale pienezza.
Questa tentazione ricorre lungo tutta la storia della salvezza. Eppure, Dio rinnova sempre la promessa di saziare il Suo popolo, di donare una terra ricca di frutti e un banchetto di festa. Tramite i profeti, Dio ricorda la Sua fedeltà, ma il cuore dell’uomo resta segnato dalla ferita del dubbio e della paura nei Suoi confronti.

In Maria, però, Dio prepara un’alba nuova. Preservata dal peccato originale, Maria è il segno del nuovo inizio che culmina in Gesù, il pane disceso dal cielo, il vero cibo donato all’umanità. Attraverso l’Eucaristia, Dio si offre come nutrimento, colmando il bisogno più profondo dell’uomo. Nel pane spezzato e nel vino donato, Dio dimostra la Sua volontà di saziare pienamente la nostra fame di gioia e di vita.
L’immagine della sazietà diventa così la chiave per comprendere il progetto di Dio: Egli non solo soddisfa i nostri bisogni materiali, ma si dona a noi come nutrimento spirituale. Maria, preservata per Grazia, ha introdotto questa gioia nel cuore dell’umanità, diventando il canale attraverso cui Cristo è venuto a noi.
L’Immacolata Concezione non è una questione di bioetica o genetica, ma un mistero di Grazia, un dono dello Spirito Santo. È attraverso Maria, modello e icona della Chiesa, che Dio si avvicina all’umanità e si rende presente nella storia della salvezza. La sua figura ci insegna che ogni discepolo missionario – come ci ricorda Papa Francesco – è chiamato a dire il proprio “Sì” a Dio.
La festa dell’adesione all’Azione Cattolica non è un atto formale o burocratico, ma un’occasione per rinnovare la nostra risposta al battesimo e vivere pienamente la nostra vocazione cristiana. Dire “Sì” come Maria significa andare in profondità, superando la superficialità, la noia e la pigrizia spirituale.
Maria, con il suo “Sì” incondizionato, ci mostra che la vera adesione a Dio passa attraverso la disponibilità e la responsabilità. L’Azione Cattolica, ispiratndosi a Maria, accompagna ogni stagione della vita, dall’infanzia all’età adulta, educando alla fede e alla missione.

Che la gioia di Maria illumini il nostro cammino e ci faccia guardare al tempo presente non con la tristezza di un tramonto, ma con la speranza e l’entusiasmo di un’alba nuova.>>