Visita pastorale: a Torralba l’Adorazione eucaristica e la recita del Rosario con gli ammalati, gli operatori pastorali e i volontari della comunità

17 Ottobre 2024 | primo piano, Senza categoria

Nel pomeriggio di giovedì 17 ottobre l’arcivescovo Gian Franco, nel corso della Visita pastorale a Torralba, nella chiesa di Santa Croce ha guidato l’Adorazione eucaristica e la recita del Rosario con gli ammalati, gli operatori pastorali e i volontari della comunità.

Di seguito riportiamo uno stralcio dell’intervento dell’Arcivescovo.
«Ci ritroviamo qui insieme, come popolo santo di Dio – i battezzati con i pastori, il vescovo, il parroco – per adorare il Santissimo Sacramento, per ascoltare la voce di Gesù. Questa è una delle ricchezze più grandi, perché noi attingiamo la forza, la linfa dall’Eucaristia in un duplice movimento: sia quando arriviamo in chiesa per fare comunità perché portiamo tutta la nostra vita, ma anche quando poi usciamo dalla chiesa perché celebriamo l’Eucaristia nelle case, nei luoghi di lavoro, nelle gesta semplici e abituali di ogni giorno.
Uno di questi gesti che l’Eucaristia ci sottolinea è il gesto della cura, del prendersi cura. Qui c’è un parroco che si prende cura della comunità, ci sono tante mamme e papà che si prendono cura dei figli, della famiglia, così come le nonne e i nonni che vedo qui presenti. Ci sono anche i gruppi parrocchiali che collaborano con il parroco e si prendono cura della comunità. In modo speciale questa sera abbiamo voluto pregare per gli ammalati, per le membra sofferenti, per chi vive tante forme di sofferenza. Vi è la sofferenza fisica, vi è quella spirituale, ci sono sofferenze psicologiche, ci sono tanti modi di soffrire attraverso i quali si manifesta la sofferenza. Il Signore Gesù, che ha preso su di sé tutta la nostra umanità, costantemente ci porta avanti, ci accompagna lungo il cammino. Lui porta insieme a noi i pesi, come le gioie. Il nostro stare in adorazione è proprio questo: rendere lodi a Dio, prolungare l’Eucaristia della Domenica nella vita.
Vi incoraggio ad andare avanti in questa strada, in questa via, perché la Messa domenicale ha bisogno di essere sbriciolata, usiamo un po’ questa immagine, condivisa nella vita di tutti i giorni: generiamo una comunità eucaristica e una comunità che si prende cura».

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