Questa sera l’arcivescovo Gian Franco ha tenuto la meditazione in Piazza Duomo in occasione della processione del Cristo Morto.
Il messaggio del vescovo al passaggio delle confraternite:
<< Questa sera, nel dolore di Gesù reietto, vogliamo pensare ai reietti della terra, della storia, in particolare a chi vive le situazioni di guerra. Le contrapposizioni tra culture, etnie, religioni e persone generano situazioni di morte. Cristo continua ad essere reietto ogni volta che un missile distrugge una persona, una famiglia, bambini, donne, uomini. Viviamo un momento in cui Cristo soffre nei deboli, nei fragili, continua ad essere reietto. Cristo si nasconde dietro il volto dell’affamato, dell’assetato, dell’ignoto, del migrante, del forestiero, del bambino, del morente.
Contemplando questi grandi misteri di sofferenza umana che Cristo ha preso su di sé, vogliamo esprimere anche la nostra fede, la nostra fiducia. Abbiamo un trono di grazia al quale accostarci con fiducia, come ci ha ricordato la liturgia di questo Venerdì Santo. Abbiamo una Madre consolatrice, così come è stata consolatrice del dolore del Figlio, è stata e continua ad essere consolatrice del dolore di ogni uomo. Invochiamo Maria, Madre dei Dolori, come Madre delle genti, Madre di tutti i popoli, perché porti a tutti consolazione, fiducia e speranza.
Mentre prosegue questa processione dei santi misteri del Cristo deposto e della Mamma Addolorata, vogliamo chiedere che la nostra Chiesa risvegli il proprio cuore, la propria intelligenza, aderendo a Cristo.
Vogliamo che la nostra società, il nostro territorio, sappia guardare ai tanti reietti presenti anche qui. Persone che muoiono nel silenzio, nell’abbandono, persone che mancano di tanto, persone che muoiono di morte violenta, persone che perdono totalmente la speranza e si tolgono la vita. Sono cronache di tutti i giorni. Facciamo sì che non rimanga solo una cronaca, ma che diventi una responsabilità di tutti. La partecipazione al bene comune.
Chiediamo a Gesù, che ha a cuore il bene di tutti noi, che anche noi possiamo prenderci a cuore il bene di tutti. E chiediamo a Maria, che abbia a cuore il dolore del Figlio, che infonda in noi sentimenti di compassione per essere consolatori e portatori di speranza nella nostra città, nel nostro territorio. Il Cristo è Parola che dà vita, acqua che placa la sete di ogni uomo. Ci rivolgiamo a Lui con fiducia dicendo: Ascoltaci, o Signore.
Che tutti i cristiani ricerchino il tuo volto, Signore, e sappiano riconciliarsi con te dopo le cadute nel sacramento della penitenza. Si accostino alla mensa dell’Eucaristia per scoprire la tua presenza nella loro vita e ridonare con gioia l’amore ricevuto>>