Questa sera l’arcivescovo Gian Franco Saba ha accolto in cattedrale la Confraternita del S.S. Sacramento al passaggio della processione del Cristo e dell’Addolorata.

La meditazione

<< Con questa liturgia della pietà popolare varchiamo la soglia che ci porta all’inizio del Santo Triduo Pasquale, nel quale la liturgia come mistero vivo, cioè l’azione dello Spirito Santo, ci aiuterà a rivivere nella nostra vita, nella nostra esistenza con il dono della sua grazia i misteri della salvezza, i misteri della nostra salvezza.

E quindi questa preparazione di contemplazione, questa sorta di esercizi spirituali che la pietà popolare ci propone contemplando il Cristo deposto e la Vergine Addolorata ci riportano al mistero dell’Incarnazione, cioè del Verbo di Dio che si è fatto carne ci riportano al mistero della nostra Pasqua. Gesù, nel Vangelo che abbiamo ascoltato, chiede ai discepoli che vadano in città perché possano trovare uno spazio consono per consumare la Pasqua ebraica, la Pasqua del Suo popolo.

Ma in quella Pasqua Egli diviene l’Agnello immolato, il vero Agnello. Egli invece il Figlio di Dio, il Verbo di Dio diviene l’Agnello vero che toglie i peccati del mondo e lo vediamo qui coronato di fiori davanti a noi. Ma soprattutto questo mistero che guardiamo nel Cristo deposto dalla croce fiorente, ci rimanda all’Eucaristia.

Prima di accostarci alla comunione, a fare la comunione, il sacerdote sollevando il pane consacrato dice “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo”. Con queste parole ci invita a partecipare alla sua Pasqua, che è anche la nostra Pasqua.

Allora desidererei sottolineare quanto sia importante riscoprire la partecipazione assidua all’Eucaristia tutte le domeniche, Pasqua della settimana, della quale celebriamo il primo giorno dopo il sabato, cioè il giorno del Signore.

Sicuramente viviamo in una società con tante distrazioni, con ritmi sociali molto intensi, molto pressanti. Però questa contemplazione, questi esercizi spirituali del popolo santo di Dio, che questi giorni viviamo attraverso la contemplazione dei misteri, ci portino a riscoprire la nostra vita di fede, a ridare alla nostra vita di fede un impulso.

E questa sera vogliamo porre proprio l’attenzione sull’Agnello di Dio, l’Agnello immolato, colui che toglie il peccato del mondo, colui che dona la pace: l’Agnello di Dio. La pace che è dono dello Spirito e che edifica la comunità cristiana. E perciò ripensiamo alla nostra consapevolezza nel partecipare all’Eucaristia, riscopriamo il dono dell’Eucaristia come la sorgente e il culmine della nostra vita.

Grazie alle confraternite perché svolgete un grande servizio, come tante volte ho sottolineato. Vi invito nel cammino diocesano di conversione pastorale che stiamo vivendo a riscoprire nelle vostre comunità parrocchiali la partecipazione all’Eucaristia, all’Eucaristia domenicale: quella diventa il nutrimento anche della vostra missione e della vostra azione all’interno della Chiesa>>.