Domenica 13 agosto nella parrocchia di Sant’Agostino l’Arcivescovo Gian Franco ha presieduto il solenne pontificale nella festa di Nostra Signora del Buon Cammino, patrona del gremio dei Viandanti. “Celebriamo oggi – ha detto nell’omelia – alla vigilia dello scioglimento del Voto della città di Sassari alla Beata Vergine Maria, la liturgia con il gremio dei Viandanti. Il Vangelo di Matteo ci presenta l’esperienza dei discepoli sulla barca. In una prima fase, i discepoli che stanno sulla barca agitata dalle onde, nel vedere Gesù che va incontro a loro credono che sia un fantasma e sono presi da una gran paura. È questa una fase in cui la loro fede ha ancora bisogno di entrare in una dimensione superiore. Vi è poi il momento in cui Pietro risalirà sulla barca dopo essere stato afferrato da Gesù. Questo è il momento in cui, prostratisi davanti al Signore, dicono: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Questo brano evangelico – ha detto ancora – indica il cammino di ciascuno di noi, il passaggio dal Cristo-fantasma alla confessione di Cristo, Figlio di Dio. Potremmo dire che indica il passaggio da una religiosità vaga, generica, civile, non metafisicamente fondata, cioè che non ha un orizzonte dell’eternità, al riconoscimento di Dio, l’Eterno, il principio e la fine, il fine, come ci ricorderà la solennità dell’assunzione della Beata Vergine Maria. Tutti noi siamo chiamati a compiere questo cammino, ad affrontare il mare agitato della fede non sempre chiara, di una fede alle volte turbolenta, di una fede che ha bisogno di affrontare un percorso. Gesù si pone in mezzo a questa dinamica, non rimane in disparte, va incontro e invita a rimanere dentro il mare, ad affrontare il cammino della fede”.

“Questo – ha rimarcato l’Arcivescovo – è anche il cammino dei gremi, di tutta la nostra comunità ecclesiale: è il passaggio da una fede fondata su una storia passata, che i nostri avi hanno vissuto, a una fede viva. È questa la cura delle radici a cui papa Francesco ci ha esortati. Per questo consegno anche a voi il Messaggio del Santo Padre sulla cura delle radici. Proprio rimanendo nella barca di Cristo – la barca è simbolo della Chiesa – noi potremo curare le radici. Dove c’è Pietro c’è la Chiesa: fu lui a guidare quel gruppo di discepoli che non avevano riconosciuto il Signore. Pietro riconobbe il Risorto e proprio per questo il Signore lo ha costituito fondamento. Pietro si era allontanato, aveva anche peccato, rinnegato Gesù, ma ritornò. È la dinamica della fede che non cancella l’umano. La Madonna dei Viandanti accompagni tutti noi, ci prenda per mano, continui ad essere nella nostra storia quella mano tesa da Cristo ai suoi discepoli che dice ancora a noi: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro è il garante della comunione e nella Chiesa noi riconosciamo questa autorità per fede. Quanto più rimarremo ancorati al magistero di Pietro, saldamente legati a lui, tanto più rimarremo legati a Cristo, al Signore Risorto. Credo che questo sia il messaggio di fede per noi oggi. Pietro era una personalità alquanto rocciosa, ma afferrò la mano che Gesù gli tese. Alle volte noi nella Chiesa abbiamo difficoltà a lasciarci afferrare da Cristo, a rispondere alla sua chiamata, ad essere suoi testimoni, ad essere evangelizzatori. Chiediamo a Maria – ha concluso monsignor Saba – che ci prenda per mano, ci accompagni, ci guidi e ci sostenga. Il culto alla Beata Vergine Maria possa essere fonte e sorgente di una rinnovata evangelizzazione”.