Venerdì 17 marzo nel Santuario Beata Vergine delle Grazie si è svolta la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Gian Franco Saba in occasione della festa di San Salvatore da Horta. La liturgia si è aperta con i saluti dal padre guardiano, padre Massimo Chieruzzi. “La vostra presenza – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia, rivolgendosi ai fedeli – è segno della devozione verso San Salvatore. Tuttavia possiamo richiamare qualche tratto biografico che può essere utile. Come ben sappiamo, egli rimase orfano da ragazzo e sperimentò il bisogno di proseguire il proprio tempo di crescita umana in un contesto favorevole e perciò entro nel monastero spagnolo di Montserrat. Non ci deve stupire il fatto che molti giovani scegliessero questa via perché i monasteri oltre a ospitare i monaci avevano un ruolo educativo. San Salvatore all’interno di questo cammino maturò la scelta di vita francescana nella quale si spese totalmente per tutta la sua vita. Iniziò a Barcellona e poi passò per diversi conventi. Negli anni della sua vita religiosa molti dei carismi che il Signore gli aveva donato causarono guai come l’invidia e più volte lui cadde preda dell’incomprensione, ma egli fu sempre umile nel riconoscere il primato di Dio su tutte le cose. Noi oggi vogliamo chiedere a Dio – ha detto – per intercessione di San Salvatore proprio il dono di un cuore mite e umile come il suo”.
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