Mercoledì 18 gennaio l’Arcivescovo Gian Franco ha presieduto la messa esequiale di D. Gregorio Martin nella Chiesa abbaziale di San Pietro di Sorres. Prima della benedizione ha tratteggiato la sua figura umana con parole cariche di affetto. “Ho conosciuto Dom Gregorio fin da ragazzino, frequentando questo luogo di spiritualità, di fede e di famiglia. Come ha ricordato l’Abate, era un uomo dedito al lavoro e all’ufficio divino che esprimeva nella semplicità e nella peculiarità del suo carattere. Ricordo che da ragazzi vi era il piacere di fare breccia nei laboratori e la sua espressione, apparentemente burbera, celava un cuore tenero quando lo si incontrava di persona”. L’Arcivescovo ha ricordato anche l’importanza del lavoro laboratoriale di Dom Gregorio. “Il suo amore per il libro – ha sottolineato – nasceva dall’amore per Dio e per l’umanità: avere un monaco che restaura un libro non semplicemente per fini commerciali ma con uno sguardo spirituale, con uno sguardo di orazione, è un messaggio molto forte per una società come la nostra”.
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