Martedì 27 dicembre l’Arcivescovo Gian Franco non è voluto mancare all’appuntamento dell’importante ricorrenza di san Giovanni Evangelista dalle Pie Sorelle Educatrici che l’hanno scelto come Patrono ma, anche per richiamare la data significativa all’inizio della comunità come Pie Sorelle Educatrici. Una comunità ben incanalata nel cammino sinodale che la Chiesa Turritana ha iniziato, ora anche con attenzione più specifica alla vita religiosa, i cui carismi contribuiscono “all’annuncio della Risurrezione”.
La ricorrenza di san Giovanni è stata occasione favorevole all’Arcivescovo per entrare nel vivo della Vita religiosa “partendo dalla sua dimensione contemplativa.” L’intuizione del carisma da parte di ogni fondatrice o fondatore, dice l’Arcivescovo, è un’azione contemplativa, un travaso di azione dello Spirito Santo nel cuore, nella mente e nella vita di una persona e che poi viene man mano diffuso e contagiato e accolto e maturato da altre persone”. Gratitudine, dunque al Signore perché attraverso Paola fondatrice e altre, l’immersione nella contemplazione della divina Presenza, e nel comunicarla, è entrare nella dinamica dell’evangelizzazione, della trasmissione della gioia del Vangelo, trasmissione dei doni propri dell’ educazione, dell’insegnamento. Dinamica che attende che il Signore la renda viva, sollecita, in cammino, protesa verso il futuro in risposta a nuove esigenze di evangelizzazione. Che cosa sarebbe stata la vita della Chiesa se si fosse fermata all’insegnamento orale della fede senza la parola scritta! Ecco allora la gratitudine agli apostoli perché ciò che essi hanno potuto vedere e contemplare, sperimentare, hanno sentito il bisogno profondo di annunciarlo. A noi, resta la domanda: come raggiungere oggi le persone alle quali il Signore ci manda per trasmettere la gioia del Vangelo? Forse oggi, dice ancora l’Arcivescovo, è necessario sostare e il Sinodo ci permette un tempo di sosta ma in cammino, sempre verso la sorgente dove il Signore ha lasciato i segni della sua Risurrezione.