Ecco di seguito, oltre all'articolo di Avvenire.it, il testo pubblicato su Libertà che cerca di chiudere il caos mediatico creato dal caso della mancata visita dell'Arcivescovo alla scuola di San Donato durante la seconda Visita Pastorale alla Parrocchia di San Donato e San Sisto.
Una telefonata tra l'Arcivescovo e la Dirigente della scuola nella serata di martedì 1 dicembre, fuori dal circo mediatico, è servita al confronto tra le parti coinvolte e riproposto il dialogo come fondamento della conoscenza e della comprensione nel rispetto reciproco, libero da posizioni ideologiche che non hanno come scopo la garanzia della funzione educativa della scuola come della Chiesa.
Una notizia più è ghiotta e più si vende. Questa è la logica. E se in periodi di attentati sanguinari “esce” la notizia di un Arcivescovo, per di più nella “cattolicissima” Sardegna, che viene fatto “accomodare fuori” da una Scuola primaria in nome di una esasperata laicità didattica, inevitabilmente conquista la prima pagina di tabloid, web e social network. Aggiungi che la Scuola in questione è definita all’avanguardia su inclusione, integrazione e multietnicità, operando in un quartiere difficile e dalle problematiche più svariate, e il gioco è fatto. In più “il caso” scoppia a pochi giorni da quello di Rozzano, nel milanese, dove un preside (poi dimessosi) pretendeva di proibire canti e feste natalizie ai suoi alunni per “non offendere i non cattolici” in nome di una “tolleranza” che scade nel ghettizzare i cristiani. Ce n’era abbastanza perché Sassari conquistasse titoli e prime pagine, con una dirigente assurta al ruolo di “castigapreti” e “direttrice anticlericale”d’Italia, presunta paladina di un laicismo esasperato ed incomprensibile, oltre che fuori luogo, ed un Vescovo osteggiato e rifiutato nella più bella delle sue occupazioni: la Visita Pastorale, resa anche alle istituzioni scolastiche, in questo caso nel contesto della visita alla Parrocchia di San Donato e San Sisto.
Il fatto, accaduto in realtà oltre due settimane fa, e ritenuto già “superato”, è emerso in tutto il suo pericoloso potenziale mediatico solo nelle ultime ore, sfuggendo, di fatto, sia all’Arcivescovo (occupato in numerosi impegni ufficiali) sia alla Dirigente scolastica, nessuno dei quali riteneva questo piccolo “corto circuito di comunicazione” fra i due “enti” un possibile ghiotto piatto per i media nazionali. Con tanto di politici e ideologi al seguito.
Il dialogo innanzitutto, però. Mentre imperversavano articoli e richieste di interviste ed ospitate televisive, prima di essere buttai nel vortice mediatico, con la schiettezza e la semplicità che lo contraddistinguono, mons. Atzei mi ha chiesto di recarmi personalmente nella Scuola “incriminata”: San Donato. Già il nome, “San Donato” è richiamo valido alle origini cristiane del quartiere, ormai popolato anche da un gran numero di musulmani e appartenenti ad altre religioni. Nel suo ufficio incontro la dr.ssa Patrizia Mercuri, presunta corifea del diniego al Vescovo. Parlando, incontrandoci, con serenità e senza pregiudizio, emergono i fatti e le vere motivazioni, ben distanti da prese di posizione ideologiche. La stampa, in queste ore, ha davvero “montato” il caso, amplificandolo e costituendo due presunti fronti in aperto scontro. Cosa che non è. C’è stata certamente imprudenza, da parte della direttrice, in alcune dichiarazioni, facilmente manipolabili, ma emerge non tanto il desiderio di “proibire” al Vescovo l’incontro (soprattutto culturale) con i bimbi, ma il desiderio di una collaborazione più marcata e costante con la Diocesi, a favore del territorio, nel quadro di una reciproca approfondita conoscenza che renda la visita non un “fungo” spuntato così, o un semplice momento istituzionale, quanto un cammino condiviso e proficuo per ambo le parti educative, istituzione scolastica ed ecclesiale, ognuna nei suoi ambiti e competenze. Tutto questo ha portato al desiderio, presto attuabile, di una “tavola rotonda” tra Arcivescovo, Dirigente, insegnanti e altre figure competenti, per ipotizzare una migliore futura interazione fra le varie competenze. Non c’è nessuna caccia alle streghe, nessuna volontà (sarebbe assurda!) di sbattere le porte in faccia alla Chiesa, ma solo il desiderio di comunicare meglio e nelle forme più appropriate. Certo, comunicato male. Ma tutto il resto, amplificato a dovere, è solo gossip. Che non fa bene a nessuno.
Don Francesco Marroncheddu
Nel link sotto l'articolo di Avvenire.it
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Sassari-scuola-dice-no-a-visita-vescovo.aspx