ANNO A – III DOMENICA DI PASQUA
At 2,14.22-33 | Sal 15 | 1Pt 1,17-21 | Lc 24,13-35
Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA
A Emmaus qualcosa lascia perplessi i due discepoli ed anche noi: Gesรน in incognito li affianca per molti chilometri, li accompagna nella comprensione delle Scritture e con la Parola porta nelle loro vite unโintensitร mai provata prima. Tuttavia รจ sfuggente: ยซfece come se dovesse andare piรน lontanoยป. Questo dettaglio rimanda al ยซNon mi trattenereยป che la Maddalena ascolta a pochi passi dal sepolcro vuoto: il Signore sembra avere un programma da rispettare, compiti da svolgere, altre realtร che lo attirano, un ยซaltroveยป in cui la sua Presenza รจ attesa. ยซEgli sparรฌ dalla loro vistaยป. La cronaca รจ sempre attenta alle apparizioni: eventi complessi, straordinari, che suscitano interesse, curiositร , dubbi, scetticismo e rifiutiโฆ Cosa capire e imparare invece dalla sparizione del Signore? Abbandonata lโattitudine a concentrarci su ciรฒ che รจ mostrato, tutto diventa semplice. ร importante ciรฒ che rimane: la Parola resta, il segno sacramentale resta, il cuore dei discepoli resta ardente. Gli occhi possono โvedereโ, ma ยซnon si vede bene che col cuore, lโessenziale รจ invisibile agli occhiยป, un segreto nellโaddio tra la Volpe ed il Piccolo Principe. Anche questo momento di distanziamento sociale ci impedisce incontri e contatti, ma non ci sottrae ciรฒ che lโamore sigilla, lโamicizia conferma, lโaffetto riscalda, il cuore vede.
