Ritiro di Avvento per universitari

14 Dicembre 2025 | News, primo piano

Nella giornata di sabato 13 Dicembre, si è tenuto il ritiro di Avvento, intitolato Tu mi hai preparato un corpo (Eb 10,5), ha messo in evidenza a partire dalle parole della lettera agli Ebrei la Verità del Cristianesimo: il Verbo si è fatto, il Padre ha preparato per il Figlio un corpo, un corpo umano. Cristo si manifesta, si fa presente nella nostra storia, nel nostro spazio attraverso la corporeità. Gesù vive per primo l’esperienza dell’affezione, dona la sua vita, il Suo stesso Corpo per la nostra Salvezza. Il corpo, riprendendo la concezione ebraica con il termine Basar, indica la totalità dell’essere vivente che si mette in relazione con il mondo, con l’altro attraverso l’affettivita’ e la sessualità. Proprio questi ultimi temi sono stati il cuore del ritiro. Attraverso la storia della filosofia, con un passo del Dialogo Simposio di Platone, abbiamo colto la nascita di Eros, la dimensione erotica-sessuale dell’amore, nella quale uno vive l’esperienza dell’attrazione 4 della ricerca di ciò che gli manca per trovare il suo completamento. Questa dimensione naturalmente non basta, non è l’apice, l’uomo è creato con una prospettiva più profonda, per un di più. Non si può amare cercando unicamente la soddisfazione di Eros, ma educandolo nell’Agape. Ci ha aiutato la lettura di alcuni passi del Cantico dei Cantici. Nel testo biblico si parla di due sposi, due innamorati che si cercano incessantemente e desiderano l’uno per l’altra vivere l’amore in questi termini: “Forte come la morte è l’amore”. Da queste parole si può comprendere che l’amore tra i due non è relegato unicamente nell’eros, ma nella prospettiva agapica: un amore pieno, un dono pieno e generativo. L’uno per l’altra vivono in un’esperienza di donazione totale e reciproca, attraverso la bellezza della scoperta della loro corporeità descritta nei particolari. Amare è morire per donare all’altro la vita in pienezza. Questo è l’amore cristiano: Gesù Cristo ha detto “Questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi”. Il Signore ci ha donato ciò di più prezioso aveva, la sua intimità, Tutto per salvarci.

Il bibista Luciano Manicardi scrisse:
Nel corpo preparatomi da Dio e che mi accomuna a ogni uomo e al tempo stesso mi personalizza è incisa la mia unicità, la mia irripetibilita’, ma anche la mia chiamata a esistere con gli altri, grazie agli altri e per gli altri: il corpo è appello e memoriale della vocazione di ciascuno alla libertà e alla responsabilità”.

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