Nella mattina di Domenica 30 giugno, nella parrocchia di Cristo Redentore, a Sassari, l’arcivescovo Gian Franco ha presieduto la Celebrazione Eucaristica con l’amministrazione del sacramento della Confermazione.
Nell’omelia l’arcivescovo Gian Franco si è rivolto direttamente ai cresimandi:
<< Voi oggi state per ricevere il dono dello Spirito Santo. Con lo Spirito Santo ricevete il dono della sapienza, dell’intelletto, del consiglio, della fortezza, della scienza, della pietà e del timore di Dio. Sono tanti questi doni. E per conoscerli occorre cercarli. Ad esempio, scegliamo un dono; la fortezza. È importante ma bisogna cercarla. Possiamo parlare della fortezza fisica: per fare una grande camminata, bisogna allenarsi. Oppure per fare sport, ad esempio per il nuoto. Ci si può allenare oppure tuffarsi in acqua senza alcuna preparazione. Ma così non è sufficiente. Occorre allenarsi. Anche per acquistare la fortezza occorre allenarsi. Ma la fortezza, secondo voi, riguarda solo i muscoli o riguarda anche il cervello, cioè la nostra capacità di pensare, di ragione? Riguarda il cervello ma anche il cuore, il simbolo dell’amicizia, dell’amore.
Il dono dell’amare va coltivato. Il sentimento di amicizia nasce naturale, spontaneo, però perché l’amicizia autentica nel tempo occorre coltivarla.
In buona sostanza abbiamo capito che i doni, sia quelli materiali che quelli più spirituali, hanno bisogno di essere coltivati e ricercati.
Nel Vangelo di oggi abbiamo un esempio che aiuta a riportarci alla ricerca di cui parlavamo prima. Secondo voi, nella nostra vita, occorre cercare Gesù?
Certo, occorre cercarlo e dedicargli del tempo. Ad esempio, il tempo del catechismo è stato un tempo per cercare Gesù. Avete avuto modo di conoscerlo meglio. Un altro momento importante per incontrare Gesù è la Messa domenicale, dove si ascolta la Parola di Dio e si fa la comunione. Ecco, quindi, ascoltando la Parola di Dio e nutrendoci della comunione cerchiamo Gesù che è presente. Così Gesù viene ad abitare in noi, entra nella nostra personalità.
Mi fa piacere oggi vedere le due comunità, riunite in questa questa circostanza, perché è un segno che la parrocchia è fondata su Gesù. Ciò che edifica una parrocchia è la ricerca di Gesù, l’ascolto della Parola di Dio, la partecipazione all’Eucaristia e questo è tanto, tanto importante. Credo che anche le nostre comunità parrocchiali, come ha accennato la catechista nel suo intervento parlando di sinodalità, siano chiamate a riapprendere l’abc. Perché sono nate queste parrocchie? In fondo, perché è nata la parrocchia di Cristo Redentore quando c’erano tante altre parrocchie? Perché è nata la parrocchia di San Paolo?
Per una sola ragione: per favorire a tutti la possibilità di conoscere Gesù, di incontrare Gesù, di celebrare l’Eucaristia, di ascoltare la sua Parola e di vivere la vita cristiana anche in modo comunitario.
Adesso ho la gioia di potervi dare come successore degli apostoli, il dono dello Spirito Santo che è Colui che vi aiuta a cercare. Serve una bussola quando si percorre una strada, serve la segnaletica altrimenti si va sbattere. Ecco, lo Spirito Santo è il dono che vi dà la scienza, l’intelletto, la forza, la luce per capire quale strada percorrere, per conoscere meglio i doni ricevuti e quelli da chiedere ancora a Gesù. Lo Spirito Santo è il nostro compagno di ricerca. Occorre lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, specialmente quando si cresce. È difficile andare avanti senza nessuno che ci illumini, nessuno che ci aiuti, soprattutto quando si cresce e si diventa grandi e si assumono le responsabilità. Si ha bisogno di essere guidati, di essere illuminati, di essere accompagnati: lo Spirito Santo ci è donato per questo. Perché ci accompagni>>.

