Domenica 19 maggio, nella cattedrale di San Nicola a Sassari, l’arcivescovo Gian Franco Saba ha presieduto la Celebrazione eucaristica con l’amministrazione del sacramento della Confermazione a ottanta cresimandi.
Nell’omelia l’arcivescovo rivolgendosi direttamente ai cresimandi ha detto:
«Gli Atti degli Apostoli ci dicono che coloro che hanno ricevuto lo Spirito Santo vivevano con affetto gli uni verso gli altri. Possiamo dire che uno dei primi doni dello Spirito Santo è l’affetto, l’amore, il comandamento più importante perché Gesù stesso ci dice che siamo chiamati a ad amarci gli uni gli altri. Però qualche volta nella nostra vita ci può essere la tentazione di non amare come ha fatto lui. E allora che cosa succede? Accade che si può iniziare, ad esempio, a disobbedire. Questo è un comportamento che non sta in linea con lo Spirito Santo.
Voi poco fa avete detto una parola molto bella, e adesso la ripetiamo tutti insieme: “Eccomi”. Questa è una parola di disponibilità. E voi oggi desiderate essere disponibili al progetto che Gesù vi propone. Può capitare che col passare degli anni ci si possa distrarre. E chi ci aiuta per dire ogni giorno questo “Eccomi”? Lo Spirito Santo!
Quindi ecco, vi do un piccolo suggerimento che vale per voi cresimandi, ma anche per noi adulti. Occorre ogni giorno invocare lo Spirito Santo perché ci aiuti a dire il nostro “Eccomi”.
Tutti noi dobbiamo essere un po’ più disponibili perché, ad esempio, può subentrare un piccolo vizio che, con il passare del tempo, può diventare grande. Questo vizio si chiama pigrizia. La pigrizia non ci aiuta a compiere qualche piccolo sacrificio e quindi ci porta a non impegnarci. Ecco, allora, in quel momento noi chiediamo aiuto allo Spirito Santo perché ci aiuti a dire “Eccomi”.
Lo Spirito Santo ci aiuta a ritrovarci e a riconciliarci, a ritrovare la pace. Ecco, questo è un altro dono dello Spirito Santo: la pace. Memorizziamo queste due cose: lo Spirito Santo ci aiuta a dire “Eccomi” e a ritrovarci insieme».