Giovedì 2 maggio, nell’aula consiliare del municipio, l’arcivescovo Gian Franco Saba ha incontrato il Consiglio comunale di Banari, guidato dal sindaco Francesco Basciu. All’incontro hanno preso parte anche le associazioni che operano nel territorio comunale. Nel dialogo con l’Arcivescovo, alcuni tra i presenti hanno sottolineato positivamente l’esperienza di confronto diretto con l’Arcivescovo durante la Visita pastorale.
Dopo i saluti e l’intervento del Sindaco, l’arcivescovo Gian Franco Saba ha detto:
<<Mai come oggi è importante coltivare il dialogo sociale. L’incontro con le Istituzioni che promuovono il territorio nella vita feriale è orientato affinché il percorso comune diventi vivo e fecondo. La Diocesi ha avviato un itinerario di conversione pastorale, cioè un cammino di rinnovamento nella piena attenzione ai segni dei tempi.
La partecipazione di tutti al bene comune sia l’elemento nel quale noi ci troviamo insieme, per promuovere ciò che è buono e bello: tutto ciò è strettamente necessario per il momento contemporaneo. Papa Francesco parla di “amicizia sociale”: questo è un aspetto importante che in questa sede desidero sottolineare. L’amicizia sociale è una buona base per entrare nella prospettiva di un lavoro in rete, in un percorso di rinnovamento pastorale.
La Visita pastorale sollecita dinamiche di incontro e partecipazione. Spero che camminando in questa prospettiva con la Fondazione Accademia, Casa dei Popoli, Culture e Religioni, si possa sviluppare una collaborazione attiva e fattiva. La cultura dell’inclusione e di un nuovo umanesimo dell’incontro è ciò di cui abbiamo bisogno.
In un tempo fatto di dispersione generazionale, l’umanesimo dell’incontro serve a creare ponti, a favorire incontri. Il nostro tempo sia di partecipazione. Vedo amministratori giovani e questo è un bel segno perché in una comunità la capacità generativa e rigenerativa è molto importante.
Un altro aspetto che desidero sottolineare è la solidarietà e la responsabilità, che nell’ultimo mio Messaggio al territorio ho voluto mettere in rilievo. Il lavoro educativo e la solidarietà sono elementi chiave per uscire dall’autoreferenzialità. Lo sforzo venga fatto anche dalle parrocchie. L’interazione tra risorse umane nel corso del tempo è stata messa in pratica, vi è stato un interscambio. Abituiamoci a una nuova visione. Apriamoci a uno scambio di forze ed energie.
Vi ringrazio per questo dialogo e per l’accoglienza nel vostro paese. Il mio invito è quello di promuovere palestre per preparare cuori e menti, per partecipare alle proposte che vengono fatte a livello diocesano. Ricordate che Parrocchie e Diocesi stanno dalla stessa parte. La Diocesi, infatti, è l’insieme delle Parrocchie: in questo modo le energie vanno di pari passo.
Per favorire lo sviluppo di strutture e mezzi per una cultura della partecipazione e rigenerazione, siamo chiamati a scrivere la storia presente con una partecipazione attiva. Trasmetto a voi quello che dico nelle Parrocchie; le espressioni delle attività delle associazioni qui presenti sono lodevoli. Vi invito a favorire sempre più un incontro tra Chiesa e cultura, tra Chiesa e società.
Combinare fede e cultura: questa è la sfida che abbiamo e nel dialogo fraterno ciascuno dà il suo apporto a questa causa>>.