Nel pomeriggio di venerdì 17 novembre è cominciata la visita pastorale a Bonorva con la celebrazione di apertura presieduta nella chiesa della Natività della Beata Vergine Maria dall’Srcivescovo Gian Franco Saba. La Santa Messa, concelebrata da don Pietro Faedda e padre Pinuccio Solinas, è stata partecipata dalle autorità civili e militari della città, da gruppi e associazioni parrocchiali, dalle confraternite. Prima dell’inizio della celebrazione il sindaco di Bonorva e presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu Massimo D’Agostino ha salutato e ringraziato l’Arcivescovo: “La visita pastorale sia per tutta la comunità di Bonorva un momento per poter camminare insieme”.
“La visita pastorale sia guidata dall’azione dello Spirito Santo. Il compito della visita è quello di aprire le nostre comunità alla speranza, al voler guardare in avanti e non indietro. “Alza il capo” – questa voce riecheggi nelle comunità per un vero rinnovamento pastorale. Il Signore ci invita a non aver timore. Una delle domande ricorrenti è quella di cosa sarà delle nostre comunità Cristiane, cosa le aspetti in futuro. Il Signore ci invita a guardare verso di lui. Alzare il capo passa attraverso l’esperienza di saper vegliare, di tenere gli occhi aperti, saper essere capaci di superare la distrazione. Gesù ci invita a non rinchiuderci nel momento presente, doloroso o gioioso che sia. Il mio invito è guardiamo avanti insieme perché il Signore dice che Egli verrà, sembrerebbe che non ci ascolti, che non si prenda cura di noi ma egli verrà ed è presente: ecco la speranza e la fiducia. Camminiamo insieme, desiderosi di progettare il futuro insieme. Papa Francesco ricorda che nessuno si salva da solo e nemmeno le parrocchie, né l’individuo né la comunità si salva da sola. La Chiesa insieme vive l’esperienza e la gioia del suo Signore che la fa rinascere, la fa camminare. La prospettiva per questi giorni è quella di sollevare il capo e guardare avanti con fiducia e speranza partecipando a cammino che il Signore ci offre e ci dona” – le parole di monsignor Saba nell’omelia che ricorda la Santa Elisabetta d’Ungheria: “Celebriamo oggi la Memoria di Santa Elisabetta, servitrice di misericordia verso gli ultimi. Una Santa che si è messa è disposizione, ha fatto il primo passo, mettendosi in gioco, si è aperta all’altro e alla realtà”. Poi ancora: “Il risveglio di una comunità parte da un sussulto interiore, dalla Grazia di Dio e dal frutto del nostro sì. Ciò deve incoraggiarci, il Signore ci dice di vivere di profezia, di fare il primo passo. La visita pastorale è il passo del pastore verso la comunità ma deve essere anche un passo reciproco, utile per fare sinodo, un impegno concreto per camminare insieme. Grazie per accoglienza: camminare insieme guidati dalla grazia dello Spirito Santo, questo l’invito che lascio alle nostre comunità”.
Prima della benedizione finale è avvenuto il cambio del Priore nella confraternita di Santa Croce.



Nel tardo pomeriggio l’Arcivescovo ha visitato soci e strutture della Latteria Sociale Cooperativa di Bonorva, che rappresenta una realtà cooperativa che vanta quasi un secolo di vita, una delle realtà più rilevanti dell’economia e della socialità del Meilogu.
L’appuntamento ricade nella giornata in cui la Chiesa in Italia celebra la “Giornata di Ringraziamento” nazionale. Questa è destinata a render grazie a Dio per i doni della terra e per il lavoro di quanti da essa e dai suoi frutti, nell’agricoltura e nell’allevamento, traggono sostentamento. I Vescovi delle Chiese che sono in Italia ritengono infatti necessario richiamare gli uomini alla lode di Dio, datore di ogni bene, alla valorizzazione e alla giusta distribuzione dei doni della terra, al rispetto dell’ambiente naturale e alla solidarietà con quelli che lavorano. Il tema scelto dai Vescovi italiani per la Giornata di quest’anno è “Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura”. “Vengo nella veste del pastore. Il Signore ci ha affidato la casa comune. Il luogo che lavoriamo e arricchiamo è la casa che Dio ci ha donato. Anticamente il pastore conosceva bene la casa comune, lavorando all’aperto con tanti sacrifici. Una generazione che ha saputo custodire questa casa e ce l’ha consegnata per renderla migliore. Custodire la casa che Dio ci ha donato è un’opera cristiana. Lavorando si vive l’esperienza della generosità. Sono felice di incontrarvi”, le parole dell’Arcivescovo Gian Franco durante l’incontro con i soci della cooperativa.
