Mercoledì 1° novembre nella Cattedrale di San Nicola si è svolto il pontificale presieduto dall’Arcivescovo Gian Franco Saba nella solennità di Tutti i Santi. “Ciascuno di noi – ha detto nell’omelia – è chiamato a un impegno di vita, quello di portare a compimento i tratti che ci caratterizzano in quanto figli di Dio. Nel libro dell’Apocalisse non si parla di un numero ristretto di persone segnate dal sigillo della salvezza, ma si parla di una moltitudine immensa, di un numero che nessuno poteva contare: una moltitudine senza confini di tribù o nazione”.

“La festa che noi oggi celebriamo – ha aggiunto – ci fa guardare in alto ma ci riporta subito sulla terra per richiamarci all’impegno del nostro pellegrinaggio. Guardiamo pure noi allo splendore dell’amore del Padre per ciascuno di noi ma ricordiamoci di essere una Chiesa in cammino, una Chiesa impegnata nel cammino sinodale”.

“In questi tempi tormentati dalla guerra – ha sottolineato l’Arcivescovo – desidero soffermarmi su una beatitudine particolare: ‘Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio’. Chi ci chiamerà figli di Dio? E’ quell’Agnello seduto sul trono di cui ci parla il libro dell’Apocalisse. E’ Dio stesso, è Lui che ci chiama. Il nostro punto di riferimento nella beatitudine è Dio”.