Mercoledì 7 dicembre la cappella del Seminario arcivescovile ha ospitato la celebrazione dei primi vespri della Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. La liturgia è stata curata e animata dalla comunità del Seminario sotto la guida del Rettore monsignor Salvatore Fois. L’Arcivescovo Gian Franco ha presieduto la preghiera e nella sua riflessione si è soffermato a lungo sulla figura di Maria e sul ruolo del Seminario. “Le antifone ci hanno presentato Maria come tota pulchra, bianca come la neve, rivestita di splendore. Maria è il segno della bellezza”. Dal punto di vista della pedagogia vocazionale, quindi, Maria è colei che indica la via della bellezza. “Il messaggio alla città e al territorio – ha ricordato – ci invita a promuovere un umanesimo profetico come artigiani di una storia da costruire. Il Seminario diocesano è certamente uno di questi luoghi, una delle principali fucine artigianali della nostra diocesi. Ma quale tipo di artigianato? Un tempo qui ci stava il piccolo clero, i chierici. Oggi la pedagogia che la Chiesa chiede per questi luoghi è quella di coltivare quei semi di una chiamata che ha una prospettiva di donazione. Ciò che connota principalmente questo luogo – ha aggiunto l’Arcivescovo – è proprio la dimensione del guardare al futuro ascoltando il presente”.