Sabato 6 agosto nella chiesa di Sant’Antonio Abate si sono svolte le esequie di Graziano Piana, il detenuto sassarese morto alcuni giorni fa dopo aver subito un’aggressione dal compagno di cella. La celebrazione è stata presieduta da don Gaetano Galia, cappellano del carcere di Bancali e responsabile della Pastorale carceraria diocesana. L’Arcivescovo Gian Franco, presente al rito, si è rivolto ai familiari e agli amici del defunto con una breve riflessione. “La mia presenza vuole portare a voi conforto della fede. La morte – ha detto – è sempre un dolore ma quando la morte è tragica e violenta il dolore è ancora più forte. Non conoscevo Graziano ma sono qui perché il vescovo è padre di tutti, anche di chi non conosce personalmente. Con la mia presenza, inoltre, voglio sottolineare un aspetto che spero diventi una preghiera: i nostri luoghi, tutti i luoghi dove passano le persone possano realmente diventare luoghi di cura e di recupero. Luoghi per diventare migliori. Questo vale in particolare per i luoghi di detenzione, i quali devono promuovere la cura e la rinascita della persona umana. Prego per tutti anche per il fratello che in un momento incomprensibile è andato oltre un limite tragico. Il Signore apporti a ciascuno il dono di una rinascita. Continuò ad incoraggiare la nostra amata Chiesa turritana a promuovere una pastorale per la cura della persona in ogni situazione”.
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