A due mesi dalla firma del Protocollo d’Intesa, stipulato il 20 gennaio 2022, l’Assessorato Regionale del Turismo e la Conferenza Episcopale Sarda hanno organizzato un convegno regionale dal titolo “Identità, Cultura Religiosa e Turismo. Condivisione e prospettive di sviluppo”. L’evento si è svolto sabato 26 marzo a Cagliari nell’Aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.
L’evento si è aperto con l’intervento dell’on. Gianni Chessa, Assessore regionale del Turismo e di monsignor Antonello Mura, Presidente della Conferenza Episcopale Sarda. L’Arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba, ha svolto un intervento sull’importanza della formazione degli operatori del turismo religioso. “L’operatore del turismo religioso – ha detto – dovrà possedere un’adeguata conoscenza non solo del patrimonio che va a presentare ma dovrà avere uno sguardo più ampio”. Nel suo intervento, l’Arcivescovo ha considerato l’ermeneutica applicata dall’operatore sottolineando il fatto che sul tema della cultura religiosa è possibile individuare due differenti paradigmi: uno che fa riferimento allo scontro tra civiltà e un altro che è quello dell’interculturalità. La prima dimensione afferisce a un paradigma della multiculturalità, una realtà statica di mera coesistenza, mentre la seconda dimensione corrisponde a una categoria dinamica. Colui che presenta può compiere una carrellata degli oggetti e degli ambienti ma in questo modo non permette di far giungere il visitatore alla comprensione dell’anima che ha generato questi oggetti e questi ambienti. “In questo modo – ha detto ancora l’Arcivescovo – la cultura si frammenta e luoghi che sembrerebbero essere deputati a una rigenerazione della persona umana rischiano di essere luoghi dove la dimensione della ricerca dell’incontro non sono al servizio di una cultura sinfonica”.