Domenica 26 gennaio a Porto Torres, nella basilica dei Santi Martiri turritani, l’Arcivescovo ha presieduto la celebrazione della I Domenica della Parola, offrendo ai fedeli una lectio divina sulla pagina evangelica della III Domenica del tempo ordinario: la profezia di Isaia prendeva vita nel territorio di Zabulon e Neftali e i primi discepoli rispondevano prontamente alla chiamata del Signore, lasciando subito tutto per seguire Lui. Con il Motu proprio «Aperuit illis» (Lc 24,45) del 30 settembre scorso, il Santo Padre ha raccolto e risposto così alle richieste di numerosi membri del popolo di Dio presentategli a conclusione del Giubileo straordinario del 2015- 2016, dedicato alla Divina misericordia, invitando tutto il clero e i fedeli laici a «trovare forme per la consegna della Bibbia, o di un suo libro, a tutta l’assemblea in modo da far emergere l’importanza di continuare nella vita quotidiana la lettura, l’approfondimento e la preghiera con la Sacra Scrittura, con un particolare riferimento alla lectio divina».

A conclusione della riflessione, intervallata dall’accompagnamento musicale della violoncellista Giusy Lazzarini, monsignor Saba ha voluto consegnare personalmente il testo biblico ad alcuni rappresentanti del popolo cristiano, per rendere visibile il mandato a conoscere, testimoniare e diffondere la Parola di Dio nelle celebrazioni liturgiche come nella vita quotidiana: sacerdoti e religiosi, famiglie e fidanzati, stranieri e migranti, lavoratori e disoccupati, giovani e anziani, operatori pastorali e uomini impegnati in campo sociale. Dalla lectio, dopo la meditazione, la contemplazione e la preghiera, il vescovo Gian Franco ha esortato i presenti a passare all’actio, impartendo la sua benedizione.