ANNO A – SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE

Sir 3,2-6.12-14 | Sal 127 | Col 3,12-21 | Mt 2,13-15.19-23

Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA

Un gruppo di persone tenute insieme da competizioni, inganni, violenza, incesti, calunnie, tradimenti, vendette e omicidi ruota intorno al nome di Erode. Archelao è degno erede di questa famiglia: nel suo DNA, più di ogni altra cosa, ci sono la ricerca di potere e sfarzo, quegli stessi elementi che hanno permesso al re «grande» di ampliare e abbellire il Tempio di Gerusalemme, nonostante fosse estraneo a qualsiasi religione. Un’altra famiglia invece non possiede beni, non ha certezze, è in perenne pericolo. Giuseppe, Maria e Gesù condividono solo un’unica cosa e per ognuno di loro questa prende la forma di una vita originalissima e santa: il «sì» di Giuseppe pronunciato contro se stesso; il «sì» di Maria nel servizio incondizionato alla Parola di Dio; il «sì» che è Gesù stesso, totale e perfetto sino e oltre la morte. La festa di questa domenica non riguarda tanto il “chi è figlio di chi”, ma cosa tiene insieme e rende simili tra loro le persone: il sangue o lo Spirito? Nella nostra epoca, prima di controllare i test di gravidanza, prima di litigare su procreazioni o adozioni, prima delle leggi o dei servizi sociali, dovremmo forse chiederci se somiglia all’immagine di Dio l’uomo che vorremmo generare, anche in noi stessi. Nazareth era città sconosciuta, non ignoriamola anche noi con presunzione.

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