ANNO C – XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Es 32,7-11.13-14 | Sal 50 | 1Tm 1,12-17 | Lc 15,1-32

Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA

In questa domenica leggiamo l’intero capitolo quindicesimo del Vangelo di Luca. Sono 32 versetti che contengono tre conosciutissime parabole della pecora smarrita, della moneta perduta, del figliol prodigo (o del padre misericordioso). Le affinità che legano i tre racconti -o meglio un racconto in tre versioni- sono tante e scaturiscono dall’unica osservazione di scribi e farisei «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Questa frase, che paradossalmente non è pronunciata Gesù, è la sintesi di tutto: racconta di accoglienza e di festa, nonostante i presupposti del peccato generino un conflitto irriducibile nella mentalità religiosa del tempo. L’estraneità, lo scandalo che il Signore tenta di risolvere con le parabole esiste per chi non vuole essere coinvolto dal cambiamento: la pecora è trovata, la moneta recuperata, il figlio è «tornato in vita». Partecipare ad ogni aspetto del racconto è fondamentale per riuscire a condividerne anche l’epilogo «rallegratevi con me». Nella nostra esperienza di fede dobbiamo riconoscere che molto è stato privatizzato da una sorta di pia solitudine spirituale: io dubito, io pecco, io prego, io celebro, io credo… ma la gioia che corona questi racconti è sempre espressa e realizzata con altri: non siamo noi gli unici protagonisti di una festa che però ci riguarda tutti ogni volta.

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