ANNO C – SANTISSIMA TRINITÀ

Pr 8,22-31 | Sal 8 | Rm 5,1-5 | Gv 16,12-15

Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA

«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso…». Nella celebrazione della Solennità della Santissima Trinità non possiamo non apprezzare in queste parole di Gesù un’attesa paziente di Dio di fronte ai numerosi limiti di chi prova a incamminarsi nel sentiero della vita, provando a portare con sé il “peso leggero” dell’insegnamento evangelico. Ci sarà un tempo in cui il passo divino e quello dell’uomo saranno sincronizzati, grazie all’impegno di Dio stesso, del Suo Spirito Santo. Sul modello trinitario e lo sviluppo del dogma, l’insegnamento è quello di avverare anche in noi, creati a Sua immagine, lo stesso principio: se non lasciamo spazio a chi non è in grado di capire, a chi persino è portato a commettere continuamente errori, quale tipo di percorso programmiamo di vivere? La selezione che facciamo di persone, esperienze, ideali e sentimenti, spesso è guidata da uno standard mentale che non ha nella vita di chi cammina insieme a noi le sue vere radici: vogliamo da tutti -compresi noi stessi- tutto subito, o almeno –come gli istituti di credito- garanzie preventive. Ma Dio non ha fatto così: un buon genitore guarda i propri figli pensando che sarà sempre al loro fianco, anche quando le difficoltà li metteranno alla prova e sbaglieranno. Sono così anche gli sposi tra loro? Sono così i cristiani?

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