ANNO C – ASCENSIONE DEL SIGNORE
At 1,1-11 | Sal 46 | Eb 9,24-28;10,19-23 | Lc 24,46-53
Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA
Dopo l’Incarnazione del Verbo, il legame tra cielo e terra è definitivo e incessantemente rinnovato: “discendere” e “ascendere” è il continuo movimento di un Dio che non riposa, non resta lontano dalle sue creature o separato dai suoi figli. Prima il Figlio, ora anche lo Spirito prenderà dimora stabile in mezzo alle vicende, alle case, alle vite degli uomini, dando vita a quella speciale realtà che è la Chiesa, famiglia insieme di uomini e di Dio. Così anche la Pasqua, la Resurrezione, si mostra come una porzione di quel legame che salda tra loro queste realtà prima contrapposte o quantomeno “separate”, come fosse un filato che, apparendo e scomparendo fra i lembi di due tessuti, li salda tra loro stretti, in un’unica struttura non confezionata “da mani d’uomo”: il sapiente tessitore è il Padre; l’ago invincibile nelle sue mani é il Cristo nato, morto, risorto, asceso e atteso ancora; il filo benedetto è lo Spirito Santo. Senza interruzione la sua forza scorre fra le nostre “trame”, fortificando, congiungendo, dando forme nuove a ciò che -inerte- sembrava scomodo o inservibile. Ad ogni nostra invocazione quest’opera si espande, ad ogni sacramento celebrato la sua struttura si corrobora, ad ogni consacrazione il suo valore aumenta. Riflettiamo, allora, per non strappare, per non creare increspature, per non recidere.