Fragile: maneggiare con cura
ANNO A – VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Sir 15,16-21 | Sal 118 | 1Cor 2,6-10 | Mt 5,17-37
Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA
Da tutte le direzioni siamo costantemente richiamati a recuperare attenzione verso gli altri: violenza di genere, bullismo e cyberbullismo, aggressività, odio delle parole, arroganza del potere, prevaricazioni, diritti negati, discriminazioni… termini che da un lato riempiono tristemente la cronaca quotidiana e dall’altro offrono continue occasioni per una crescita improrogabile di consapevolezza, di «cura». Le regole, le leggi sono strumenti che provano a porre limiti e tutele verso i più deboli, contro quella che sembra la “creatività” di un male che, soprattutto nell’inganno, trova inesorabilmente il modo di dare sfogo alla propria prepotenza. Il Vangelo ci parla anche di questo: di come sia facile cadere nella trappola di un senso di giustizia narcisista, fine a se stesso, di un lassismo perbenista che abilmente si trincera dietro scuse comode del “non ho mica ucciso nessuno”. Gesù ricorda ai suoi discepoli che l’Uomo, con la sua vita e la sua dignità, è una creatura fragile e delicata, bisognosa di cura e attenzioni continue, non di semplici ricette o giudizi imminenti. Il Padre ha questo sguardo verso la sua creatura prediletta e realizza nel Salvatore la propria strategia: ama per primo, raggiunge, consola, sorregge e redime l’Umanità nella sua instabilità. La sua regola è il cuore.