Più forti, più grandi con Dio
ANNO C – XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Ml 3,19-20a | Sal 97 | 2Ts 3,7-12 | Lc 21,5-19
Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA
Il quadro che il Vangelo oggi racconta è inquietante: ogni realtà umana, anche quella più insospettabile, può manifestare improvvisamente le proprie contraddizioni e trasformarsi in una trappola. Gesù formula questo avvertimento a proposito delle considerazioni che sente sulla bellezza del tempio di Gerusalemme e predice ≪non sarà lasciata pietra su pietra≫. Siamo abituati a queste valutazioni, quando purtroppo il tradimento e l’inganno diventano lo statuto su cui si fondano tante istituzioni umane: politiche, economiche, sociali, familiari e persino religiose. Non esistono risorse, né legislative né economiche, capaci di mettere in sicurezza per sempre la fragilità della vita: tante volte anche l’Antico Testamento mette in guardia sul pericolo di ≪attaccare il proprio cuore≫ a realtà effimere. Ma anche quando tutto sembra perduto, quando ogni evento sembra minacciare definitivamente anche la più sicura delle certezze, Dio continua a non cedere, il suo Spirito non è messo in discussione: ≪parola e sapienza≫ non si sottomettono al male possibile e la ≪perseveranza≫ del bene tiene stretto il suo legame con chi ha intrecciato con Lui la propria vita. Cristo è la prova vivente che il tradimento non può distruggere la Salvezza, la violenza annientare l’Amore, la morte cancellare la Vita.