logo
  • Home
  • Agenda 2021/22
  • Notizie
    • Canale YouTube diocesano
    • Settimanale Libertà
  • Persone
    • S. Ecc. Rev.ma Mons. Gian Franco Saba
    • Curia arcivescovile, Organismi e Uffici pastorali
    • Comunità presbiterale
    • Zone pastorali e Parrocchie
    • Comunità religiose e Istituti di Vita consacrata
  • Luoghi
  • Visita pastorale. Diario di viaggio
  • Tutela minori
logo
  • Home
  • Agenda 2021/22
  • Notizie
    • Canale YouTube diocesano
    • Settimanale Libertà
  • Persone
    • S. Ecc. Rev.ma Mons. Gian Franco Saba
    • Curia arcivescovile, Organismi e Uffici pastorali
    • Comunità presbiterale
    • Zone pastorali e Parrocchie
    • Comunità religiose e Istituti di Vita consacrata
  • Luoghi
  • Visita pastorale. Diario di viaggio
  • Tutela minori
Share

I morti seppelliscono morti

ANNO C – XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

1Re 19,16.19-21 | Sal 15 | Gal 5,1.13-18 | Lc 9,51-62

Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA

Quando abbiamo la possibilità di ammirare un’opera d’arte o di apprendere una nuova scoperta scientifica, non possiamo non ammettere che proviamo un sentimento di rispetto misto a soddisfazione, cioè che ci sentiamo piacevolmente coinvolti, anche solo da semplici spettatori; eppure quell’opera non è nostra proprietà e quella scoperta non produrrà effetti immediati nella nostra vita. Uno scienziato riconosce subito, un artista lo sa bene: niente di meraviglioso scaturisce “dal nulla”, perché tutto poggia su scoperte precedenti, si confronta con l’arte del passato. Eppure un’opera non perde la sua originalità, né una scoperta la propria autonomia nel riconoscere di essere frutto di un processo più lungo di una genesi immediata, di avere radici lontane nella creatività e nell’intelligenza di altri “sconosciuti”. Quelli sono i “maestri”! Oltre a quelli “eterni”, esistono però gli insegnamenti “morti”: nulla si può aggiungere, non si può rinnovare, ogni cosa si deve ripetere uguale a se stessa, oppure “non è”! L’autorità invece è un dono, che si trasmette da un uomo all’altro, ma che non distrugge l’originalità di nessuno: ogni uomo è unico e irripetibile, ogni vita trae dalla vita altrui la propria sapienza e la rielabora, talvolta anche migliorandola in contesti impensabili. Anche la Fede è così: il Vangelo “migliora” con noi. Tu «Va’ e annuncia il regno di Dio».

Leggi le altre riflessioni domenicali sulla Parola di Dio

Prev Post
Il reliquiario "delle lacrime" in Diocesi
Next Post
Libertà | n.25 - 2019

Related

1300 battute
Un’occasione da non perdere
1300 battute
Sì, no, però… invece!
1300 battute
In ordine… sottosopra
SCORRI IL TEMPO [timeline name="timeline"]
©2018 Arcidiocesi di Sassari
Ultimi post
  • Sassari scioglie il Voto alla Vergine Assunta
  • Monache Cappuccine in festa per Santa Chiara d’Assisi
  • “I gremi, promotori di una nuova fraternità sociale”
  • Incontro con i gremi della città di Sassari
  • L’Arcivescovo al funerale del detenuto Graziano Piana
In agenda