Di Dio: svuotati, confusi, affamati
ANNO C – I DOMENICA DI QUARESIMA
Dt 26,4-10 | Sal 90 | Rm 10,8-13 | Lc 4,1-13
Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA
Il Signore, svuotato della “condizione divina”, ha incontrato gli uomini. Questa domenica inaugura il cammino verso la Pasqua e, digiunando, Gesù si mostra “svuotato” anche nell’umanità: offre un modello difficile da seguire, che espone la volontà alla prova -senza protezioni- per attuare il progetto del Padre, affrontando le contraddizioni e le seduzioni che persino la “religione” può offrire, quando è “allontanata” da Dio e compiaciuta di se stessa. Nelle radici giudaiche del termine, il concetto di santità è affine alla separazione, alla distinzione, nozioni carissime anche alla filosofia occidentale: “trascendenza di Dio” e idee “chiare e distinte” pure in materia di fede. Anche il termine “diavolo” richiama la divisione come luogo di non-senso, da cui trae la propria forza. È scandaloso che due termini così “lontani” siano tanto affini! Come orientarci nella distanza irriducibile tra “santità” e “diabolicità”? In bocca al tentatore anche la Sacra Scrittura sembra un terreno impervio! La via sicura è quella di Cristo: non compiacersi del possesso della meta e lavorare per “svuotare se stessi” sino a riconoscere il bisogno continuo di ri-fondare in Lui la “stabilità” della fede. Questa è, in poche parole, la conversione, il primo vero passo e l’autentico ritmo della Quaresima.