Sabato 5 aprile, in occasione della Visita pastorale, l’arcivescovo Gian Franco ha fatto visita al Giardino degli Angeli, dedicata ai figli morti prima del tempo. Il Giardino degli Angeli è nato per iniziativa di alcuni genitori che hanno perso prematuramente i propri figli. Sono stati scelti gli alberi di mandorlo per il loro forte significato simbolico: il mandorlo, infatti, è simbolo di rinascita e di resurrezione. È il primo albero a fiorire in primavera e rappresenta il rinnovarsi della vita dopo il silenzio e la morte dell’inverno. Il suo significato nascosto è legato al seme del frutto, la mandorla, che simboleggia un mistero da svelare, un segreto custodito da un guscio che deve essere rotto per raggiungere il seme.
Nel suo intervento, l’arcivescovo Gian Franco ha detto:
«Piantare un albero, un seme, esprime in qualche modo il mistero del passaggio da questa vita alla vita eterna. Il seme, all’apparenza privo di vita, contiene in realtà un principio vitale molto profondo: gettato nella terra, cresce e diventa albero. Noi sappiamo che il compimento perfetto della nostra esistenza, nella carne e nello spirito, senza separazione, si realizza nella risurrezione della carne. Pensiamo a quei bambini che non hanno potuto crescere, che non hanno avuto tempo per svilupparsi. Eppure, la loro vita è maturata in tempi che a noi sembrano brevi, secondo il nostro sguardo e i nostri desideri umani, ma è una vita piena in Dio.
Questa esperienza di fede non è solo un modo per vivere la consolazione e il conforto reciproco, ma è anche un annuncio della risurrezione della carne, della vita eterna, in un mondo che spesso pensa che tutto finisca qui. Invece no: tutto continua, va oltre.
È bello allora che, da un’esperienza di dolore vissuta da voi genitori – che siete stati via di Dio per generare questa vita – nasca una testimonianza di speranza. Diventate annunciatori della vita eterna, ministri della vita eterna: una ministerialità e un servizio che nascono da una ferita profonda, certamente dolorosa, ma rigenerata dalla fede e dall’amore. Incoraggio questa bella iniziativa a proseguire. Già in Cattedrale e in Episcopio ho incontrato alcune persone che portano avanti questo progetto.
Oggi sono felice di essere qui, in Visita pastorale, con la comunità della parrocchia di Santa Maria di Pisa e con don Nicola, proprio perché annunciare la vita è oggi una missione fondamentale. E voi genitori siete i primi missionari della vita».