Pasqua dell’Universita’: Celebrazione Eucaristica

15 Aprile 2025 | News, primo piano, vescovo

Nel pomeriggio di lunedì 14 aprile, al termine dell’evento culturale promosso dalla Fondazione Accademia in collaborazione con la Pastorale Universitaria, nella chiesa del Santissimo Sacramento, a Sassari, l’Arcivescovo Gian Franco ha presieduto la Celebrazione Eucaristica in occasione della Pasqua dell’Università.

Nell’omelia, l’Arcivescovo ha detto:

«Questo pomeriggio ci troviamo insieme per condividerel’Eucaristia nella quale vogliamo fissare lo sguardo sul mistero della Pasqua.

Il Vangelo che è stato proclamato, tratto dal testo di Giovanni (Gv 12,1-11) ci invita a rivolgere la nostra attenzione su Gesù. La folla viene a sapere che è presente Gesù, ma ha necessità di vedere, desidera conoscere, desidera scoprire. L’evangelista Giovanni, infatti, nel suo testo, utilizza due formule verbali (horân e theâsthai) per esprimere la capacità di vedere da parte dell’uomo:la prima è quella fisica, immediata; la seconda è una visione più profonda, che eleva, che apre alla comprensione del mistero. È verso questa seconda visione più rilevante che l’evangelista desidera condurre gli uditori della Parola di Dio di tutti i tempi,per entrare in una prospettiva di visione. La visione di cui parla l’evangelista è la capacità di percepire, di conoscere la presenza del Signore. È la dimensione dello sguardo mistico. Uno sguardo capace di profondità, che ha bisogno di assurgere a più livelli.Questo avviene su più fronti, sia in quelle che vengono chiamate scienze ‘pure’ sia nelle scienze umanistiche, le scienze dello spirito.

Il mistero della Pasqua ci invita a porre al centro dell’attenzione le diverse vie della conoscenza. E tra queste vi è la via della fede.Essa dialoga con le altre vie, non procede isolata, ma si nutre del confronto, si misura con le molteplici dimensioni della conoscenza. Non dobbiamo avere timore di dare voce alla parola della fede, così come a quella del dubbio o della non credenza, come ci suggerisce anche la Prima Lettura, tratta dal libro del profeta Isaia (Is 42,1-7), con il carme del Servo sofferente. Esso costituisce la risposta a domande o situazioni non sempre positive,ma manifesta proprio la domanda della fede che si pone davanti a situazioni spesso controverse, discusse, oppresse. Le domande poste da questa pagina biblica riguardano i temi dell’ingiustizia, della prepotenza, dell’attenzione dovuta ad ogni forma di fragilità, dell’attenzione verso ciò che sembra non avere più vita o alcun diritto. È verso queste dimensioni che, con il linguaggio articolato della Rivelazione, arriva una parola di fiducia e di speranza.

In questo “cambiamento d’epoca”, così definito da Papa Francesco, è importante sapersi confrontare senza timore con tutte queste domande, soprattutto nei tempi della formazione, nella riflessione e nell’elaborazione delle personalità chiamate a divenire guide, leadership, nei diversi ambiti della vita. Queste domande non sono ostacoli, ma percorsi; costituiscono itineraridai quali lasciarsi interpellare.

La Pasqua è una luce che ci interpella, che ci pone in cammino e ci apre nuovi orizzonti e nuove prospettive».

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