Martedì 25 marzo, in occasione della solennità dell’Annunciazione del Signore, l’arcivescovo Gian Franco ha presieduto la Celebrazione Eucaristica vespertina nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria, a Sassari.
Di seguito si riporta l’omelia dell’Arcivescovo:
«Generalmente, il 25 marzo, nella solennità dell’Annunciazione del Signore, celebravo l’Eucaristia presso l’ospedale Santissima Annunziata. Ma quest’anno, trovandomi in Visita pastorale in questa parrocchia, mi è parso opportuno celebrare qui l’Eucaristia, per tante ragioni, e anche perché incontrerò la comunità dell’ospedale Santissima Annunziata nel mese di maggio.
Oggi, con l’annuncio dell’angelo a Maria, tutti noi siamo chiamati a riscoprire la gioia: la gioia di Dio che desidera farsi vicino a ciascuno di noi. E lo ha fatto in modo particolare, donandoci il suo Figlio unigenito. Ha scelto di farsi simile a noi nella carne umana, eccetto il peccato. E in questa mirabile opera coinvolge una donna semplice e umile: Maria. La chiama a collaborare. Ecco perché oggi siamo chiamati a riscoprire questa dimensione della gioia.
Talvolta, nella vita, ci sono momenti e situazioni in cui la gioia sembra mancare: quando si sta male, per tanti motivi. Ma c’è una parola che l’angelo consegna a Maria e che, attraverso di lei, viene rivolta anche a ciascuno di noi: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te” (Lc 1,28). Maria è diventata Madre del Salvatore in un modo unico, mirabile. Ma, attraverso di lei, il Signore si è fatto vicino a ciascuno di noi. “Il Signore è con te”: ciascuno di noi può dirlo e crederlo fermamente. Il Signore è con te. Il Signore è vicino a te.
Questo è il grande mistero d’amore che celebriamo oggi: l’annuncio dell’angelo a Maria. Gesù è vicino a te e, nella persona di Gesù, nella sua vita, si manifestano i sentimenti di amore di Dio per l’umanità.
Maria, inizialmente, rimane titubante: “Perché proprio a me? Io non conosco uomo. Non so bene cosa tu mi stia dicendo…”. E l’angelo le risponde: “Non temere, perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30).
Vedete come ricorrono costantemente queste due dimensioni: la gioia e la grazia. La creatura umana è oggetto della grazia di Dio, è interlocutrice della grazia di Dio. La grazia non è semplicemente qualcosa che viene versato in noi, come si versa l’acqua da un bicchiere all’altro. È un segno di vita, è la vita dello Spirito Santo presente nelle nostre esistenze. Lo Spirito Santo, dall’interno, anima il nostro cuore e la nostra vita.
In Maria, lo Spirito ha operato, fecondando il suo grembo perché divenisse madre del Salvatore, nella carne e nella fede. E così lo Spirito opera anche in ciascuno di noi, perché possiamo diventare fecondi nella fede di Gesù, perché il nostro cuore, la nostra mente e la nostra vita si aprano a Lui. Così Gesù resta in noi.
A volte sperimentiamo la povertà, la debolezza, la fragilità, la malattia. Ma il Signore è presente. Certo, è vero: ci vuole fede, è necessaria la fede. Ma il Signore, come ha detto a Maria, lo dice anche a noi: “Non temere”. Maria comprende che quell’annuncio, quel coinvolgimento, la inseriva in un cammino di cui non poteva prevedere le conseguenze. Forse ne intuiva qualcosa, ma era comunque esposta a tante domande, a molte incomprensioni. “Com’è possibile?”.
“Il Signore è con te”: è questo il saluto che rivolgiamo ogni volta che iniziamo l’Eucaristia. Dopo il segno della Croce, diciamo: “Il Signore sia con voi”. Non è semplicemente un augurio. Èun’invocazione: è la richiesta della presenza del Signore, che è davvero qui. E lo ripetiamo più volte nel corso della celebrazione.
Lo diciamo prima dell’ascolto del Vangelo: “Il Signore sia con voi”. Quando la Parola di Dio viene proclamata, essa tocca il nostro cuore. Lo ripetiamo ancora prima della consacrazione del Pane e del Vino perché il Signore è presente nel Pane Eucaristico. E, alla conclusione della Messa, prima della benedizione, prima che l’assemblea si sciolga, diciamo ancora: “Il Signore sia con voi”. Perché, quando usciamo dalla chiesa, non lasciamo il Signore dentro. Il Signore continua ad accompagnarci nelle strade della vita, nelle nostre case, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, ovunque, dove c’è fatica e dove c’è gioia.
Chiediamo a Maria che interceda per noi, perché possiamo sentire sempre la presenza del Signore. E possiamo essere docili e disponibili, come Lei lo è stata, ad accogliere la presenza viva di Gesù nella nostra vita».