Assemblea parrocchiale in occasione della Visita pastorale al Sacro Cuore

17 Marzo 2025 | News, primo piano, vescovo, Visita pastorale

Domenica 16 marzo, al termine della Celebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo Gian Franco, nella Basilica del Sacro Cuore, a Sassari, si è svolta l’assemblea parrocchiale in occasione della Visita pastorale.

L’assemblea ha avuto inizio con la consegna all’Arcivescovo di un dono da parte dei ragazzi e delle ragazze del catechismo.

Subito dopo, il Presidente del Consiglio pastorale ha illustrato all’Arcivescovo le attività svolte in parrocchia. I catechisti hanno poi preso la parola, per illustrare il loro impegno settimanale e le diverse fasce d’età coinvolte nel percorso formativo. Successivamente, il rappresentante della Caritas parrocchiale ha esposto il grande lavoro di solidarietà svolto, sottolineando l’importanza della collaborazione nella raccolta e distribuzione di viveri per le persone bisognose.

A seguire, la rappresentante del gruppo Famiglia ha condiviso la sua esperienza nella preparazione delle coppie al matrimonio. Ha raccontato come, nel corso degli incontri, si crei un clima di fiducia e amicizia che spesso dura anche dopo il matrimonio. Anche il gruppo missionario ha illustrato il proprio impegno, in particolare nel sostegno alla missione di don Francesco Meloni in Madagascar. È seguita la testimonianza dei giovani del coro parrocchiale. 

Successivamente, hanno preso la parola i rappresentanti dei gruppi di preghiera e un insegnante della scuola Wirton, che offre gratuitamente corsi di italiano agli stranieri per aiutarli a integrarsi e accedere al mondo del lavoro. Infine, le suore della Congregazione Missionaria Figlie di Gesù Cristo Crocifisso e i ministri straordinari dell’Eucaristia hanno condiviso la loro esperienza, evidenziando la gioia e la crescita spirituale che derivano dal portare l’Eucaristia agli anziani e ai malati.

L’incontro è stato caratterizzato da una testimonianza corale di fede, impegno e solidarietà, espressione viva della comunità parrocchiale.

 

Nel suo intervento l’Arcivescovo ha detto:

«L’ascolto è l’elemento centrale di questa prima tappa della Visita pastorale. Mettersi in atteggiamento di ascolto è una dimensione fondamentale del cammino sinodale. La parrocchia, in un certo senso, ha anticipato questo cammino, grazie anche alla sensibilità dei sacerdoti e alla collaborazione dei laici impegnati nella vita della Curia.

Ringrazio don Antonio che, con semplicità, ha instaurato un rapporto di collaborazione serena con la diocesi. Ma parrocchia e diocesi sono due realtà diverse? No, sono la stessa cosa. La diocesi è l’intera famiglia diocesana, mentre la parrocchia ne è un’espressione concreta. Papa Francesco, con il cammino sinodale, ci invita a imparare a camminare insieme.

Il Papa ci chiede di rendere il linguaggio della fede comprensibile all’uomo di oggi. Molte persone si avvicinano a una comunità parrocchiale chiedendosi: “Ci sarà spazio per me?”. Per questo, una parrocchia dalle porte aperte è un segno positivo: essa è una famiglia che accoglie tutti, sia chi crede in Gesù sia chi appartiene ad altre fedi, perché tutti facciamo parte dell’unica famiglia umana. Nella Fratelli tutti, il Papa ci ricorda l’importanza dell’accoglienza e dell’attenzione alle coppie che si preparano al matrimonio. Qualcuno potrebbe chiedersi: “A cosa serve un corso prematrimoniale? È solo un requisito da soddisfare?”. No, è molto di più. È un percorso fondato sulla Amoris Laetitia, un documento prezioso che ci invita a prenderci cura di tutte le situazioni familiari, senza escludere nessuno.

È bello che da queste esperienze nascano nuovi collaboratori parrocchiali, persone che si mettono a disposizione per accompagnare i percorsi di formazione, partecipando anche ai corsi dell’Accademia Casa di Popoli, Culture e Religioni e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose.

In una parrocchia non si può fare tutto, ed è per questo che esistono percorsi diocesani che permettono di approfondire la formazione. Anche la Caritas ne è un esempio: la dimensione parrocchiale e quella diocesana non vanno contrapposte, ma integrate. La comunità cristiana è interculturale. Anche le parrocchie devono educarsi a vivere questa realtà. Quando è nata l’Accademia in diocesi, qualcuno si è chiesto a cosa servisse. Ma se c’è un luogo dove si sperimenta l’interculturalità, è proprio la parrocchia. E spesso lo è anche la famiglia.

Un altro aspetto che mi ha sempre colpito di questa parrocchia è la cura dei bambini. Ogni volta che sono venuto qui, ho notato quanto siano seguiti. Questo è un segno di attenzione e di dedizione.

Infine, voglio soffermarmi sul seminario, che sta ripensando il proprio ruolo come un Campus di orientamento alle scelte di vita. Non significa che smetta di formare sacerdoti, ma che si apre ad accogliere tutti i giovani che si interrogano sul loro futuro. Anche essere genitori è una vocazione, e ogni vocazione ha bisogno di discernimento e accompagnamento.

Continuiamo a camminare insieme, facendo tesoro del dono della partecipazione, dell’apertura e della condivisione».

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