L’Arcivescovo in pellegrinaggio a Soncino per i 170 anni dalla nascita di padre Giovanni Battista Manzella

17 Gennaio 2025 | News, primo piano

Sabato 18 gennaio, l’Arcivescovo Gian Franco, accogliendo l’invito di don Giuseppe Nevi, parroco di Soncino, paese natale di Padre Giovanni Battista Manzella, si è recato in pellegrinaggio nei luoghi dell’infanzia del missionario vincenziano, che trascorse trentasette anni del suo ministero sacerdotale a Sassari. Il pellegrinaggio si inserisce all’interno del cammino sinodale in corso nella diocesi di Sassari, per riscoprire, alla luce dell’Evangelii Gaudium, l’impegno missionario nell’annuncio del Vangelo. La circostanza ha consentito la visita ai luoghi natali e alle comunità di origine di due cremonesi che, nei primi decenni del Novecento, servirono la chiesa Turritana: Padre Giovanni Battista Manzella di Socino e Monsignor Cleto Cassani di Vailate.

Dopo la visita alla casa natale di Padre Manzella e alla chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, a Soncino, l’Arcivescovo ha sostato per una preghiera nel Santuario della Madonna di Caravaggio, accolto dal responsabile del santuario don Flavio Ernesto Meani e accompagnato da don Giuseppe Nevi e da don Gabriele Barbieri, vicario parrocchiale di Soncino.

Successivamente, l’arcivescovo Gian Franco si è recato a Vailate per pregare sulla tomba di Mons. Cleto Cassani, arcivescovo di Sassari dal 1917 al 1929, sepolto nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, davanti all’altare della Madonna del Rosario. In questa occasione, l’Arcivescovo ha incontrato don Natalino Tibaldini, parroco di Vailate, e i discendenti di Monsignor Cassani.

Dopo aver pregato sulla tomba del vescovo vailatese, mons. Gian Franco si è fermato nella sacrestia della chiesa parrocchiale per un colloquio e per la visione di una raccolta fotografica e di alcuni oggetti appartenuti a mons. Cassani. La sosta dell’Arcivescovo di Sassari nel paese natale del Cassani, oltre a rendere omaggio alla memoria, è stata occasione per mettere in evidenza l’assistenza fornita da mons. Cassani ai prigionieri della Prima Guerra Mondiale, internati nell’isola dell’Asinara. Tale riflessione assume un significato particolare nell’anno giubilare in corso, offrendo spunti per l’approfondimento della storia di un dialogo interreligioso ante litteram che avvenne nell’isola sarda.
In questo contesto, il motto episcopale di mons. Cassani, Spes Unica, si intreccia in modo provvidenziale con il tema giubilare di quest’anno, rinnovando il senso di speranza e di comunione universale che il Giubileo intende promuovere. La visita, quindi, si carica di un valore ancora più intenso, poiché non solo richiama alla memoria l’operato ministeriale dei primi del Novecento, ma invita anche a vivere con rinnovato slancio l’impegno di essere Pellegrini di speranza.

Da qualche anno, don Nevi propone spunti di riflessione per riscoprire la figura di Padre Manzella. Già nell’ottobre del 2023, a Soncino, si è tenuta una mostra sulla vita e le opere del Manzella; nell’occasione, suor Carmela Tornatore, accompagnata da suor Giuliana Mulas, in rappresentanza dell’Istituto delle Suore del Getsemani, di Sassari, nel corso di una conferenza ha tratteggiato il profilo dell’Apostolo della Sardegna”, che insieme alla mistica Madre Angela Marongiu fondò la loro congregazione. L’arcivescovo Cleto Cassani ne approvò i primi Statuti, incoraggiando l’azione del Manzella e delle religiose nella promozione della missione evangelizzatrice e la cura per le tante fragilità presenti nel territorio (infanzia abbandonata, malati privi di assistenza, carenza di istruzione religiosa).

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