Chiaramonti: la celebrazione dell’arcivescovo Gian Franco Saba con l’amministrazione delle cresime

29 Aprile 2024 | primo piano

Domenica 28 aprile, l’arcivescovo Gian Franco Saba ha celebrato la Santa Messa e amministrato le Cresime nella chiesa di San Matteo Apostolo a Chiaramonti, in una solenne celebrazione che ha radunato numerosi fedeli della comunità.

Nell’omelia, l’arcivescovo ha voluto lasciare un messaggio particolare ai cresimandi:

<<Nella vigna troviamo l’uva e la vite, che ci ricordano come Gesù si identifichi con questa pianta. Egli infatti ci dice di essere come la vite, il tronco nel quale scorrono la linfa e la vita. Se non c’è linfa, il tronco è morto e secco. Gesù non tiene questa linfa solo per sé, ma la dona a noi, permettendoci di essere uniti a lui, proprio come i tralci sono uniti alla vite. Oggi Gesù ci insegna l’importanza di mantenere un rapporto di amicizia e unione con Dio. Se un ramo si spezza, la comunicazione si interrompe; ciò è simile a quanto accade nelle nostre relazioni quando sono interrotte. La fede, quindi, è prima di tutto una relazione con Gesù, un legame che a volte dimentichiamo, specialmente quando trascuriamo momenti come l’Eucaristia domenicale. Se comprendiamo che la nostra fede è una relazione, cercheremo di coltivarla. Se esiste un’amicizia, ci si cerca a vicenda; lo stesso vale per il nostro rapporto con Dio. Mantenere una relazione attiva è essenziale, e non si tratta solo di seguire delle norme, ma di vivere un incontro continuo e ricco di relazioni con Gesù.

Anche Papa Francesco continuamente ci invita a rinnovare il nostro incontro con Gesù, incoraggiando anche gli adulti a riscoprire la fede attraverso la partecipazione attiva alla vita di Chiesa, nonostante le difficoltà della vita quotidiana.

Il cammino sinodale che stiamo vivendo punta a rinnovare questa esperienza di fede, che dovrebbe essere una fonte di gioia, perché rimanendo uniti a Gesù, portiamo frutti abbondanti. Il frutto del tralcio unito alla vite è l’uva, e successivamente il vino, segni di abbondanza e gioia nella tradizione biblica. Oggi, anche se la cultura moderna può sembrare distante da questi segni, i doni di Dio rimangono i frutti del nostro rapporto con Lui. Con la Cresima riceviamo lo Spirito Santo che abita in noi e ci sostiene nei momenti di difficoltà, aiutandoci a mantenere viva la nostra unione con Cristo. L’essere discepoli missionari significa seguire Gesù e annunciare il suo messaggio, portando frutti non solo per noi stessi ma anche per gli altri.

Questa è la nostra missione: essere uniti a Cristo come individui e come comunità. E in questa unione spero di incontrarvi nuovamente, celebrando la nostra fede e il nostro cammino comune. Invito quindi tutti, genitori e famiglie, a collaborare con la parrocchia per educare i giovani in un contesto culturale che cambia rapidamente. Non cadiamo nel pessimismo, proviamo ad essere attivi e impegnati nel promuovere e sostenere questa via rinnovando il grande dono della fede che abbiamo ricevuto e che continuiamo a condividere>>.

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