Da domani lunedì 8 aprile fino a venerdì prossimo l’arcivescovo Gian Franco, insieme agli altri vescovi delle diocesi sarde, parteciperà alla Visita ad limina, appuntamento particolarmente significativo per la Chiesa.

Nel messaggio indirizzato per l’occasione alla comunità diocesana turritana l’arcivescovo Gian Franco scrive: «Il senso della Visita ad limina apostolorum, cioè alle “soglie”, le tombe degli Apostoli, non è quello dell’assolvimento di un obbligo giuridico, rituale e protocollare. È piuttosto un’esperienza particolare di Chiesa che permette ai vescovi di condividere con il Papa i vissuti delle diocesi di tutto il mondo. La Visita ad limina può quindi essere considerata come un’occasione che trasmette “arricchimento di esperienze” al ministero del pontefice, dai contesti culturali e di fede delle Chiese locali. Infatti, come affermò San Giovanni Paolo II, le Visite ad limina“costituiscono un’occasione privilegiata di comunione pastorale”. Il dialogo pastorale che si instaura in tale occasione consente infatti al Papa di partecipare alle ansie e alle speranze che si vivono nelle Chiese locali e ai Vescovi e alle Chiese loro affidate di percepire la grazia del suo servizio all’unità come Padre e Pastore universale che sostiene nella fede e presiede nella carità».

Proseguendo l’arcivescovo aggiunge: «In una società segnata da stili di comunicazione che non apportano beneficio ai singoli e alle comunità, la Visita ad limina trasmette la sapienza di una pedagogia orientata alla bella comunicazione. Dall’antichità cristiana era consuetudine trasmettere al Vescovo di Roma tramite incontri, ambasciatori, epistole, messaggi, particolari esperienze teologiche, pastorali ed umane delle Chiese particolari diffuse nei vari territoti dell’orbe. È una comunicazione nello Spirito che guida e sostiene la Chiesa. Proprio la luce e la forza dello Spirito Santo configurano la peculiarità di questi incontri e di queste relazioni pastorali».

Infine, l’arcivescovo Gian Franco si rivolge ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai seminaristi e a tutti i laici della diocesi chiedendo loro «di accompagnarlo con la preghiera, mentre consegnerà l’omaggio della Chiesa turritana agli apostoli Pietro e Paolo, e rinnoverà la fedeltà al Signore Gesù e al suo Vangelo rinsaldando i vincoli dell’unità con tutta la Chiesa e il Papa».