Visita pastorale: Gian Franco Saba a Borutta

21 Gennaio 2024 | primo piano, Visita pastorale

La comunità di Borutta ha accolto questa mattina, domenica 21 gennaio, l’arrivo dell’arcivescovo Gian Franco in occasione della visita pastorale. La Santa Messa, presieduta dal vescovo, è stata celebrata nella chiesa di Santa Maria Maddalena, nel centro storico del piccolo borgo del Meilogu. Presente il sindaco Silvano Arru, accompagnato dagli altri amministratori locali.

Aprire la nostra vita a Gesù per riscoprire la bellezza del Vangelo

<< La visita pastorale è un’attenzione nei confronti di tutta la comunità. Fissando lo sguardo su Gesù ci accorgiamo che Egli è in cammino, in movimento, compie una visita. Il suo non è un camminare senza meta o un camminare per abitudine, Gesù ha un progetto: cammina proclamando il Vangelo di Dio. Questo è l’oggetto del suo camminare. Il Vangelo di Dio è la buona novella di Dio. Gesù cammina annunciando una lieta notizia, portando una buona notizia, la relazione di Dio con l’umanità che tende a portare una buona notizia. A cosa serve dunque la visita pastorale del vescovo? Serve ad andare all’essenziale, ad aprire la nostra vita a Gesù che passa proprio nella nostra vita portando la buona novella. Tutti siamo chiamati a incarnare questo stile di Gesù, camminando e proclamando il Vangelo. La visita pastorale susciti un risveglio in tutti noi. Gesù si relaziona con uno stile gioioso, con un atteggiamento positivo. Questo può aiutarci a sconfiggere la nostalgia negativa del passato, quella della paralisi, che porta scoraggiamento e desolazione. La Chiesa è del Signore, il nostro compito, la nostra missione è viverla, attivamente, come discepoli missionari. Invitiamo, coinvolgiamo per fare Chiesa. Un Cristianesimo di tradizione, di routine, non vive, non può vivere. Tutto il popolo di Dio, come ci dice Papa Francesco, deve portare il messaggio del Vangelo e trasmetterlo al prossimo. Incoraggio a riscoprire questo dinamismo nella nostra Chiesa diocesana, andiamo oltre il pessimismo>> – il monito del vescovo nell’omelia.

Al termine della celebrazione, prima di un momento conviviale che la comunità ha preparato nella casa parrocchiale, ragazze e ragazzi del catechismo hanno omaggiato il vescovo con un dono da loro realizzato.

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