Domenica 24 settembre sull’isola dell’Asinara si è svolta una giornata di fraternità in occasione della 109esima Giornata mondiale del Rifugiato e del Migrante. Oltre 120 persone hanno partecipato all’iniziativa organizzata dall’Arcidiocesi e dalla Fondazione “Accademia. Casa di popoli, culture e religioni” in collaborazione con il Circolo Laudato Sì “Golfo dell’Asinara” costituito dalla Diocesi di Sassari, dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, dalla cooperativa San Damiano e dall’APS Fabbrì Arte Aiuto all’Asinara e con il prezioso sostegno di Delcomar, del Parco dell’Asinara e della Conservatoria delle Coste. Il contesto nel quale si è vissuto questo importante appuntamento, che si collega al convegno che si è tenuto venerdì presso il Dipartimento universitario di Agraria, sul tema “Laudato sì per sorella nostra acqua”, è quello del Tempo del Creato per evitare di disgiungere le condizioni nella quale, per i motivi che conosciamo, si trova la nostra casa comune con il complesso e ormai irrefrenabile fenomeno delle migrazioni.
Hanno partecipato all’evento le famiglie e i minori migranti recentemente accolti dalla Caritas Diocesana. Partendo da Porto Torres dopo l’arrivo a Cala Reale la giornata si è aperta con un intervento artistico di danza a cura dell’Associazione Senza Confini di Pelle. A seguire l’intervento di don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per i problemi sociali e del lavoro. Poi il saluto delle autorità presenti e l’intervento dell’Arcivescovo Gian Franco Saba. Sempre nello splendido panorama del prato di Cala Reale si è elevata una comune preghiera a Dio contemporaneamente in due luoghi distinti, curati uno nel rispetto della fede cattolica nella quale si è svolta la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo e l’altro nel rispetto della fede musulmana.
Al temine della preghiera ci si è poi trasferiti presso Cala d’Oliva dove è stato condiviso in uno spirito di amicizia e di fraternità il pranzo. Nel pomeriggio, senza farsi mancare qualche tuffo in acqua, si è dato spazio, dividendosi in gruppi, alle quattro attività laboratoriali uno curato dalla Caritas presso la diramazione del carcere centrale sul tema delle relazioni. Uno a cura dalla Cooperativa Sociale San Damiano suo tema del rapporto con noi stessi e il creato mediante un laboratorio di carattere sensoriale che si è tenuto presso la cala dei detenuti. Un laboratorio si è svolto a cura della Comunità Papa Giovanni XXIII e con l’apporto del Circolo di Sassari sul tema della cura del creato con la raccolta delle plastiche presso la spiaggia di Trabuccato. Ed infine un laboratorio di scultura che si è tenuto sempre a cala d’Oliva a cura dell’APS Fabbri di Enrico Mereu.
A conclusione dei laboratori, dopo una giornata intensa che ha scaldato il cuore di tutti, il ritorno a Cala Reale per l’imbarco e il rientro a Porto Torres.
Ampio approfondimento sul prossimo numero di Libertà – Settimanale Diocesano