Sabato 2 luglio nel centro di alta formazione di San Giorgio si sono conclusi i lavori delle due giornate dedicate ai responsabili degli uffici di curia, organismi e servizi pastorali diocesani, équipe e gruppi di lavoro. Finalità degli incontri la rilettura del cammino diocesano 2021-2022 (proposte, itinerari, formazione, organizzazione, coordinamenti per ambiti) come esercizio di discernimento comunitario e verifica a partire dagli orientamenti della Lettera pastorale “Cammini e dialoghi tra la soglia e il focolare”. Le giornate sono state vissute in un tempo di discernimento per ciascun responsabile, proprio come voluto dall’Arcivescovo che prima dei lavori ha affermato: “Anche alla luce dell’intervento sugli orientamenti generali diocesani svolto durante il convegno del clero a San Pietro di Sorres, è mia premura che si continui a curare il clima umano, spirituale e pastorale dei membri della Curia e del Centro Pastorale. La verifica, perciò, costituisce una buona opportunità affinché ciascuno arrivi a questo appuntamento attraverso un personale processo di discernimento spirituale per valutare il mandato ricevuto in occasione della nomina, favorendo una pastorale che va oltre il funzionalismo. Ritengo questo esercizio di discernimento una forma concreta di cura della persona in sé e di essa in relazione con il Corpo di Cristo. Pregare sui punti forza e punti critici personali è la via concreta per coltivarci come operatori pastorali con spirito”. La verifica, nelle due giornate, è avvenuta con un tempo di preparazione, un tempo di confronto in presenza e una successiva rielaborazione. Tanti i temi trattati dall’Arcivescovo Gian Franco Saba nel suo intervento di apertura. Tra i punti centrali quelli del significato del cammino tra libertà e forza dello Spirito Santo: “Il funzionalismo ecclesiastico si supera veramente se il cuore della persona è guidato dallo spirito di Dio. La chiesa è generata dallo Spirito Santo. Questo aspetto richiama le origini delle prime comunità cristiane, comunità che possono definirsi analoghe alle nostre. Se tutti noi viviamo di Spirito potremo anche camminare con lo Spirito, energia vera che guida le nostre azioni, in ogni progetto, in ogni programma: è l’anima delle cose sia nella Chiesa particolare sia nella vita delle parrocchie”. E poi ancora: “La chiesa si genera nell’autentica libertà. È importante analizzare lo Stile del camminare secondo lo spirito, il come lo facciamo. È necessario farlo non cercando il proprio interesse per affermare il proprio io ma spostando l’interesse verso il prossimo, altrimenti non c’è sinodalità. Due parole chiave: apprendere e lavorare insieme. Ogni cristiano inizia questo cammino nel giorno del battesimo. È nostro compito confidare nella forza che viene dall’alto e cercare di trasmettere questa prospettiva ai processi pastorali”.