«Abbattere i muri dell’isolamento. Per costruire insieme una nuova “fraternità sociale”»
6 Dicembre 2020 | LETTERA ALLA CITTÀ E AL TERRITORIO
«La Chiesa-casa genera discepoli-missionari» è il titolo della recente Nota pastorale che ha calibrato la riflessione sugli strumenti e le attività da mettere in campo nell’anno pastorale appena inaugurato e proprio il simbolo della “casa” ritorna, come aggregatore di senso, nella nuova lettera pastorale che l’Arcivescovo ha indirizzato alla comunità ecclesiale e civile in occasione della festa del Patrono di Sassari, il santo vescovo Nicola (6 dicembre 2020).
La parola “casa” definisce un contesto relazionale che può essere facilmente compreso da tutti: esprime l’intimità dei rapporti e la forza dei legami che accolgono, edificano e promuovono ogni persona, insieme alle problematiche -piccole o grandi- che la quotidianità presenta indifferentemente a tutti e spesso un certo mainstream sociale, culturale e istituzionale trascura. La “casa” è il luogo delle radici, la culla della storia di ogni individuo e l’incubatrice delle dinamiche che danno vita alla società civile come alla comunità credente; è il terreno fertile in cui germogliano le risorse più umili e tenaci e su cui si organizza la dinamica di discernimenti più ampi fino al «Nuovo umanesimo dell’incontro». Anche la Fondazione “Accademia” racconta la propria identità definendo se stessa come “Casa di popoli, culture e religioni”.
Una “casa”, una «porta accanto», quella del vicino invasa dalle contraddizioni ed immersa nei pericoli di un mondo estraneo, è il motore da cui la fede vibrante e la coscienza civica del Vescovo di Myra generano l’impegno sociale e cristiano del dono, del riscatto, della salvezza. Nella lettera del Vescovo Gian Franco, l’esempio di San Nicola diventa paradigma programmatico da accogliere e amplificare su scala grande, come «bene che interpella e rigenera» la convivenza umana in tutte le sue declinazioni: la Chiesa di Sassari è una “casa” che vuole «abbattere i muri dell’isolamento» , andare «oltre l’indifferenza» e stimolare e promuovere l’appartenenza ad una famiglia allargata che non si chiude nelle proprie dinamiche, che non si rassegna stremata da difficoltà incomunicabili o incondivisibili, che non esclude, non allontana, non abbandona, non trascura e non rinuncia a nessuno. Una casa «dalle porte aperte… illuminata dal sole… riscaldata dal calore della carità» è la proposta con cui l’Arcivescovo di Sassari invita tutti, fedeli e non, singoli e istituzioni, a condividere un cammino di dialogo responsabile e creativo capace di dare vita nuova agli ambiti di ricerca, di formazione, di prossimità, di servizio alla persona nel contesto attuale provato anche dall’emergenza sanitaria.
Una Chiesa missionaria e integrata in una società coesa e solidale è la visione che continuerà a guidare la Diocesi di Sassari nella prosecuzione del Progetto pastorale di rinnovamento auspicato da Papa Francesco e diretto dall’Arcivescovo Saba.