Ti piace vincere facile?
ANNO C – PENTECOSTE
At 2,1-11 | Sal 103 | Rm 8,8-17 | Gv 14,15-16.23b-26
Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA
«Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo…». A chi abita in Sardegna questa frase dagli Atti degli Apostoli suscita un’idea molto precisa dell’immagine che l’evangelista Luca usa per descrivere i prodromi della Pentecoste: le rocce millenarie levigate, lisce e sinuose, gli alberi forti -anche di quercia- prostrati verso il terreno, le onde spinte dal vento che governano maestose le partenze e i ritorni dei naviganti. Con il nostro vento non si scherza, tanto meno quando è “gagliardo”. Invece se pensiamo ai doni dello Spirito, il nostro istinto è quello di immaginare qualcosa di veloce, improvviso e che non richiede grande impegno, più simile ad un incantesimo fulmineo che ad una azione paziente e vigorosa. Come il dono delle lingue: un miracolo che sembra non costare fatica, che porta da 0 a 100 in un nanosecondo; una sorta di effetto speciale. Ma non è solo così! L’azione potente dello Spirito ci parla di una Chiesa-granito, di una Chiesa-ginepro, di una Chiesa-maroso che si lascia plasmare lentamente, in modo talvolta sofferto o tragico, ma sempre magnifico e capace di dare alla realtà una configurazione nuova, inattesa, irripetibile. Ci piacerebbe “vincere facile”, ma lo Spirito più spesso ispira sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio.