Sabato 4 e domenica 5 maggio, il palazzo arcivescovile della nostra Diocesi ha aperto le sue porte per consentire a molti curiosi visitatori di conoscerne storia, configurazione e peculiarità guidati dagli studenti volontari del Convitto Nazionale Canopoleno. Infatti, la casa del Vescovo è stata inserita all’interno del numero di siti coinvolti nel circuito di “Monumenti Aperti – Radici al futuro”, iniziativa promossa dall’Associazione culturale “Imago mundi” con il patrocinio del Comune di Sassari.

Il palazzo Arcivescovile è un edificio storico molto interessante sotto diversi aspetti: architettonicamente si sovrappongono strutture che, dal XV secolo, arrivano ai giorni nostri. Al suo interno, in un insieme di vita pubblica e privata – da qui si amministra l’Arcidiocesi Turritana e qui vive l’Arcivescovo che la governa – si possono cogliere i fasti di quella che fu una casa patrizia d’altri tempi e la più moderna razionalità adatta alla vita contemporanea. Le sale di rappresentanza, come quelle più private, custodiscono oggetti d’arte meritevoli di essere osservati e conosciuti. Attualmente è in corso di realizzazione un progetto di restauro e di adeguamento dell’intera struttura per favorire le funzioni proprie e una maggiore apertura alla città.