Dall’omelia di Mons. Gian Franco Saba, pronunciata durante la Messa di inizio del mese mariano nel Santuario di Santa Maria delle Grazie in Sassari, mercoledì 1 maggio 2019.
«Siamo qui ai piedi di Maria, per ricorrere con fede a Dio insieme con Lei, per incontrare Dio, per lasciarci accompagnare dalla Sua mano verso Cristo, Colui che celebriamo ancora in questo tempo, anche liturgico, come il Risorto. L’appuntamento che oggi si rinnova non è semplicemente un appuntamento da calendario, ma un impegno di vita, è un impegno soggettivo e anche ecclesiale. È questa la ragione della presidenza eucaristica del Vescovo. La Parola di Gesù che abbiamo ascoltato presenta in modo ricorrente alcune espressioni […] intervallate da una preghiera che abbiamo rivolto al Signore: “il povero grida e il Signore lo Ascolta” […] Queste parole sono anche per noi. Gesù le rivolge a noi e ce le fa riascoltare attraverso Maria, colei che veramente è divenuta discepola perfetta della Parola di Gesù: ha avuto un cuore povero, docile, disponibile ad ascoltarlo […] È Colei per mezzo della quale abbiamo ricevuto non solo tante grazie, ma la Grazia per eccellenza che è Gesù, il Verbo di Dio fatto carne, il Cristo l’unto di Dio […] Tanti bisogni di fame vengono presentati ed espressi da tutti noi e da tante persone davanti a questa effige, a questa immagine, a questa statua. Quali sentimenti ci suscita questa parola di Dio? L’atteggiamento della fiducia: possiamo avere fiducia in Dio, quella stessa fede e quella fiducia che sperimentarono i discepoli quando furono messi in carcere […] Fecero un’esperienza di resurrezione, passando dalla notte alla luce; l’esperienza che quella Parola di Dio per la quale si spendevano, che annunciavano e che stava creando loro anche difficoltà, fatiche, problemi tanto gravi da condurli persino in carcere […] Il Signore vuole suscitare anche in noi, attraverso Maria, l’impegno di ridiventare sempre più apostoli di Cristo senza timore e senza paura di fronte alle prove e alle difficoltà che l’apostolato comporta mettendoci a disposizione totale del Signore.
E poi il Vangelo: è in questo dialogo con Nicodemo che Gesù annuncia ancora che Egli non è venuto per condannare, ma per salvare. Noi veneriamo Maria, chiediamo a Lei, Madre della Grazia divina, proprio questa grazia: di sentirci figli non condannati ma amati; anche la grazia di imparare a non condannare, di ripulire il nostro cuore da tutte quelle forme sottili mediante le quali possiamo condannare il nostro prossimo. Questa è la via della conversione […] Forse durante il mese di Maggio, possiamo chiedere questo: che il Signore renda il nostro cuore più puro, renda la nostra chiesa più limpida e pura perché possa passare dalla dimensione, dalla psicologia, dall’attitudine della condanna, alla psicologia e all’attitudine di essere invece capaci di gesti salvifici gli uni nei confronti degli altri».