DOMENICA DI PASQUA DI RESURREZIONE

At 10,34a.37-43 | Sal 117 | 1Cor 5,6-8 | Gv 20,1-9

Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA

Tante volte capita di ammettere sinceramente che ciò che davamo per scontato si rivela invece diverso da come pensavamo: succede negli studi, quando un approfondimento ulteriore ci svela aspetti inediti e conoscenze da perfezionare! Niente di strano. Succede anche tra persone: l’umanità è in continuo movimento e le relazioni “maturano”, talvolta “cambiano” a tal punto che bisogna riconsiderare le nostre convinzioni, i sentimenti, le abitudini… nelle amicizie ad esempio accade spesso, come in ogni altro tipo di rapporto. E la fede? Sappiamo già tutto? Abbiamo già completato tutte le esperienze possibili nel nostro rapportarci con Dio? Oppure anche qui dobbiamo riconsiderare la possibilità che molto ancora sia lontano dall’essere “compreso” e “definito”? I Discepoli non possono non ammettere di non aver capito granché e l’Evangelista ce ne trasmette notizia certa: il Risorto non si può afferrare e trattenere, non si può rinchiudere e conservare o seppellire. Apparirà ancora altrove e in un tempo inatteso, con una “sorpresa” che è sorella della Fede, con una “novità” che è forte tanto quanto la Dottrina! Senza “meraviglia” che Pasqua potremmo celebrare? Senza accorgerci che qualcosa è davvero cambiato in noi, quale Quaresima avremmo vissuto? Lo stupore è la prima vera traccia della Resurrezione.

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