Sassari, 20 febbraio 2019 – Nasce in Sardegna un Polo di alta formazione scientifica, interculturale e interreligiosa grazie all’intervento congiunto di Regione e Arcidiocesi di Sassari, che finanzieranno con 2milioni e 800mila euro la ristrutturazione di tre edifici nel centro storico di Sassari, caratterizzati da un alto valore sociale e culturale, luoghi simbolo della tradizione accademica della città: il Collegium Marianum, l’edificio ex Circolo Silvio Pellico e il complesso immobiliare compreso fra via Galilei e via Alghero, adibito ad attività formative e sportive dalla Parrocchia di San Giuseppe e dalla Caritas Diocesana. Il Protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto, approvato ieri in Giunta, è stato firmato dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci e dall’Arcivescovo di Sassari monsignor Gian Franco Saba, con il sindaco Nicola Sanna e il rettore dell’Università Massimo Carpinelli. Tra i soggetti che hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa c’è anche la Fondazione Accademia Casa di popoli, culture e religioni, costituita per volontà di monsignor Saba.
“È un progetto a cui teniamo molto per il suo profondo valore culturale e formativo -spiega l’assessore Paci- per questo abbiamo deciso di finanziarlo insieme all’Arcidiocesi. Sarà realizzato un Centro di Alti Studi, interculturale e interreligioso a Sassari, una casa dell’accoglienza, con la prospettiva di contribuire alla definizione di un’offerta formativa nel settore della ricerca specialistica e della formazione scientifica di particolare interesse sociale e culturale. L’obiettivo è quello di favorire una pacifica e fruttuosa integrazione dei popoli e delle civiltà in una società multietnica, multiculturale e multi religiosa nel contesto europeo e internazionale, anche per agevolare lo sviluppo economico e culturale del territorio. Puntiamo a realizzare un Polo interculturale che diventi punto di riferimento internazionale per la formazione accademica, un luogo di incontro e confronto tra le culture del Mediterraneo”.
Mons. Gian Franco Saba: “Le strutture che saranno oggetto dell’intervento di ristrutturazione, simbolo di cura della formazione umana, oggi sono chiusi e pongono davanti a noi una sana pro-vocazione. Il nostro obiettivo è intervenire per far brillare la bellezza dell’uomo e della città, nel processo di un cambiamento che interpella i responsabili delle articolazioni sociali. Nella sfera delle competenze di ciascuna istituzione, occorre rispondere all’appello per un impegno attivo e concreto della promozione di un nuovo umanesimo, che invita a partecipare al ‘risveglio umanistico’ dell’Europa. Dell’Europa intesa come una ‘casa comune’, che si applica a ripensare nel presente il proprio patrimonio culturale. La città di Sassari per decenni ha offerto il proprio contributo, riconosciuto non solo a livello locale, ma anche dagli studiosi dell’epoca moderna e contemporanea. Anche oggi, sulla scia di una solida tradizione, è possibile sviluppare una riflessione e un percorso per partecipare attivamente ai lunghi processi di rigenerazione mediante l’educazione, la cultura, la spiritualità”.
L’accordo è un altro tassello del progetto di programmazione territoriale “Rete metropolitana del Nord Sardegna, un territorio di città”, 75 milioni di euro per 8 Comuni e 230mila abitanti, chiuso e finanziato a dicembre scorso dalla Regione. In quel progetto erano già previsti 800mila euro per la realizzazione del nuovo Polo interculturale. Con la firma di questo Protocollo vengono stanziati altri 2 milioni, uno a carico della Regione e uno dell’Arcidiocesi di Sassari. “Con i nostri progetti, in questi anni, i nostri territori sono stati protagonisti assoluti delle politiche di sviluppo della Regione. E anche il Protocollo firmato con l’Arcidiocesi va nella stessa direzione: valorizzare le risorse locali per innescare un circolo virtuoso che consenta di attrarre nuove iniziative imprenditoriali, garantire più servizi e maggiore tutela del patrimonio edilizio”, conclude Paci.