Nel tardo pomeriggio di giovedì 20 febbraio, i locali parrocchiali della chiesa di San Vincenzo de’ Paoli, a Sassari, hanno ospitato l’incontro dell’arcivescovo Gian Franco e dei responsabili di Curia e degli Uffici e Servizi Pastorali diocesani, insieme ai membri dei Consigli pastorali e per gli affari economici delle parrocchie della Sottozona cittadina Cappuccini – Monserrato. L’incontro si è svolto, come di consueto nel corso della Visita pastorale, per favorire la comunicazione tra le diverse realtà parrocchiali e le istituzioni diocesane, e per vivere un momento di confronto e riflessione sulle sfide attuali della pastorale.
L’Arcivescovo, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza del lavoro collettivo nella missione della Chiesa. Ha invitato i presenti a condividere esperienze e buone pratiche, evidenziando come ogni parrocchia possa contribuire in modo significativo alla vita della diocesi:
«Come abbiamo già sottolineato tante volte, il senso della Visita pastorale è quello di metterci in un atteggiamento di fede, di guardare la realtà alla luce del Vangelo, della Parola di Dio.
Partendo dal linguaggio utilizzato da Papa Francesco, da un’espressione che egli stesso usa in un messaggio rivolto alla nostra città e al nostro territorio, mi sembra bello sottolineare e invitare ciascuno di noi a guardare la città con uno sguardo contemplativo.
Siamo qui, dunque, con quest’ottica: un’ottica contemplativa, cioè di svelamento delle realtà che abitiamo con uno sguardo di fede. Per fare cosa? Per scoprire Dio che abita nelle case, nelle strade, nelle piazze. Questo è il senso nel nostro essere qui insieme.
Non è semplicemente un momento burocratico, anzi, direi che non lo è per nulla. Certo, la parte tecnica c’è ed è necessaria, ma il nostro principale desiderio è scoprire Dio presente nella città, nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze. Questa presenza di Dio accompagna la ricerca sincera che persone e gruppi compiono per trovare il senso della loro vita.
Quindi, ci troviamo di fronte a una realtà abitata, che desideriamo leggere alla luce della fede. Anche la parrocchia si interroga, si mette in riflessione per chiedersi: “Quale parrocchia, quale comunità cristiana siamo chiamati a essere oggi?” Papa Francesco direbbe: una parrocchia di “battezzati missionari”.
Nell’Evangelii Gaudium il Papa dedica un settore specifico agli operatori pastorali e al rinnovamento del loro spirito.
Credo che questo sia un momento prezioso: incontrando questo nucleo, nel contesto della Visita pastorale, colgo le tante ricchezze, le numerose potenzialità e, al tempo stesso, il bisogno degli operatori pastorali di entrare in una prospettiva di formazione, un’esigenza radicata nella Parola di Dio, che introduca in un percorso di conoscenza.
Se volessimo spiegare il senso di questo incontro con gli operatori di Curia e i responsabili degli Uffici diocesani, potremmo dire che esso nasce dalla necessità di individuare vie, mezzi e persone con cui condividere la fraternità, sostenendoci reciprocamente nelle fatiche e nel cammino che possiamo fare insieme».