Questa mattina l’Amministratore diocesano, Mons. Antonio Tamponi, ha ricevuto in episcopio i rappresentanti dei Gremi della città di Sassari, accompagnati dal prof. Fabio Madau, presidente dell’Intergremio.
Nell’occasione, Mons. Tamponi ha consegnato loro il messaggio che segue.
Carissimi,
siamo ormai prossimi alla celebrazione della grande Festa dei Candelieri che, secondo una plurisecolare tradizione, ci ritrova annualmente uniti nel rinnovare il Voto alla Vergine Assunta. Da sassarese, so ciò che questo momento rappresenta per voi e per l’intera città di Sassari: è la Festha Manna, dove tradizione e fede si fondono e si esprimono attraverso molteplici forme, in un clima di gioia che, nel rullo dei tamburi, nei balli e nei canti, fa vibrare all’unisono i nostri cuori. Tutti si ritrovano uniti in questo prezioso patrimonio di storia, passione, cultura e fede.
Avendo, in seguito al trasferimento di Mons. Gian Franco Saba, assunto la guida della Chiesa Turritana, sento il dovere e l’esigenza di manifestare la mia sincera stima e l’ammirazione per la genuina passione e il generoso impegno che dimostrate nel portare avanti queste belle tradizioni. Esse non sono semplici riproposizioni di cose del passato: quel passato è la memoria che, nel più genuino senso della tradizione, rivive e ci radica nel presente in modo adeguato e responsabile, orientandoci verso il futuro.
Voi non siete delle comparse che interpretano una parte, ma i protagonisti della scena della storia presente; siete parte integrante del tessuto sociale della nostra città, con le sue ricchezze, potenzialità, aspirazioni, ma anche con i suoi disagi, le sue criticità e i suoi problemi. Ed è in questo senso e in questa prospettiva che rivivono, attraverso voi, le antiche corporazioni di arti e mestieri.
In questo contesto, il vostro impegno e senso di responsabilità sarà fondamentale per costruire un mondo migliore, non solo dal punto di vista civico, ma anche dal punto di vista ecclesiale. Siete chiamati a far valere la vostra identità cristiana, che, come battezzati, vi pone di fronte al dovere di portare nel mondo i buoni semi del Vangelo, divenendo lievito, sale e luce.
Voi potete generare, attraverso rinnovate relazioni, il tanto auspicato “umanesimo dell’incontro”; voi potete dare volto concreto alla dimensione domestica della Chiesa, “casa accogliente dalle porte aperte”.
Qui mi permetto, per restare nella citata immagine della casa o dimensione domestica, di fare doverosa menzione di quel fondamentale microcosmo che ruota intorno a voi e alle vostre attività, e che le rende possibili nella loro migliore realizzazione.
Mi riferisco, cioè, alle tante persone che, nel nascondimento, si fanno carico durante tutto l’anno della vita concreta delle vostre realtà associative, soprattutto alle tante figure femminili – spose, sorelle, madri – che, come Marta e Maria, rendono i vostri contesti celebrativi e festivi decorosi e belli, secondo il più genuino segno di accoglienza e ospitalità.
Siate orgogliosi di portare avanti queste tradizioni, segno di una fede genuina e autentica. Le tante forme di pietà popolare, delle quali voi siete espressione concreta nella realtà locale, fanno parte di quel grande patrimonio di fede riconosciuto e definito da Papa Leone, come dal suo venerato predecessore, luoghi e mezzi di evangelizzazione. Tenetele sempre vive, anche nella fatica e nelle difficoltà, certi che la grazia del Signore e l’accompagnamento materno di Maria vi saranno sempre di valido sostegno.
Maria Assunta in cielo rappresenta per noi, pellegrini sulla terra e per la nostra fragile umanità, un “consolante documento” che attesta la certezza che, se saremo come Lei forti e perseveranti nella fede, raggiungeremo la beatitudine promessa.
A Maria – che ben sette Gremi, seppur sotto vari titoli, venerano come speciale Patrona: B. V. delle Grazie, B. V. degli Angeli, B. V. del Buon Cammino, B. V. della Mercede, B. V. di Montserrat, B. V. della Salute, B. V. di Valverde – insieme a San Giuseppe, San Giovanni Battista, Santa Lucia, Sant’Eligio, San Maurizio, San Cristoforo, patroni dei restanti Gremi, affido voi, le vostre famiglie e le vostre realtà associative, augurando di cuore: a zent’anni.
Mons. Antonio Tamponi
Amministratore Diocesano