Visita pastorale: incontro con i comitati di quartiere e le associazioni impegnate nel territorio

26 Marzo 2025 | News, primo piano, vescovo, Visita pastorale

Martedì 25 marzo, nel salone parrocchiale della Basilica del Sacro Cuore, a Sassari, l’arcivescovo Gian Franco ha incontrato i comitati di quartiere e i rappresentanti delle associazioni attive nel territorio. L’incontro, svoltosi nell’ambito della Visita pastorale alle parrocchie del Sacro Cuore, del Cuore Immacolato di Maria e di Gesù Buon Pastore, è stato un prezioso momento di dialogo e confronto, che ha visto la partecipazione di numerose realtà impegnate nel sociale.

Le diverse associazioni presenti hanno condiviso esperienze e testimonianze, offrendo uno spaccato concreto dell’impegno quotidiano a servizio delle persone e delle realtà più fragili.

Sono intervenuti i rappresentanti dell’associazione Guardian Angel, che si occupa di assistenza ai senzatetto e della gestione di un dormitorio, e dell’associazione Sassari Aiuta, attiva in iniziative solidali a favore dei più bisognosi. Erano inoltre presenti esponenti dei centri di ascolto del gruppo famiglia e della Caritas parrocchiale della Basilica del Sacro Cuore, del Gruppo Scout Sacro Cuore e dell’associazione dedicata all’inclusione sociale delle persone affette da distrofia muscolare. «Grazie alle visite domiciliari ci confrontiamo con i bisogni della gente. Nei nostri quartieri vi sono realtà in cui la povertà si fa sentire», è stata la testimonianza dei volontari vincenziani della Parrocchia del Cuore Immacolato.

All’incontro hanno partecipato anche gli insegnanti della scuola d’italiano per stranieri Wirton, i volontari della Mensa di via Rolando, i rappresentanti dell’associazione di volontariato intitolata a Franco Mura e dell’associazione Ora Noi APS, prossima all’inaugurazione di una nuova sede.

Al termine degli interventi dei rappresentanti delle realtà associative presenti, l’Arcivescovo ha preso la parola, esprimendo un ringraziamento ai sacerdoti, ai collaboratori e a tutti i partecipanti per la loro presenza e per l’impegno profuso nel tessuto sociale della città. Nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di momenti come questo, in cui è possibile incontrarsi, ascoltarsi e costruire insieme percorsi di prossimità e di cura verso le persone più fragili.

Di seguito si riporta uno stralcio dell’intervento dell’Arcivescovo:

«Tra gli aspetti che caratterizzano la Visita pastorale c’è la possibilità di incontrarsi, come avviene in questa occasione: potersi conoscere è davvero qualcosa di molto bello.

Questo incontro nasce dal desiderio di condividere con voi, che vi occupate della cura della persona in situazioni diverse, le esperienze maturate nel vostro servizio. È un punto di partenza: iniziare a conoscerci. Alcuni di voi hanno già contatti con la parrocchia, altri forse no, ma è importante costruire insieme una comunità capace di ascolto e di attenzione, in particolare verso le situazioni di maggiore fragilità, prova e difficoltà.

Il tema della cura personale, emerso nei vostri interventi, è centrale nella pastorale diocesana e viene portato avanti in molteplici modi e forme.

Questa sera abbiamo ascoltato tante esperienze, e vi ringrazio sinceramente per tutto ciò che fate. Tra i temi emersi, quello dell’Hospice mi ha particolarmente colpito: è una realtà che interpella profondamente anche il cammino pastorale della diocesi.

La Chiesa diocesana è presente e desidera tenere conto del panorama di cambiamento in cui siamo immersi. Come ricorda Papa Francesco: “Nuove culture continuano a generarsi in queste enormi geografie umane”. Esistono tante realtà che restano sommerse, come quelle legate alle dipendenze, alla prostituzione, al traffico di esseri umani, un fenomeno triste, che rappresenta l’abbruttimento della persona. Sono situazioni nemmeno troppo lontane dalla nostra città».

Prima di concludere il suo intervento, dopo aver ringraziato, a nome di tutta la Chiesa diocesana, i presenti per il loro impegno, l’arcivescovo Gian Franco ha aggiunto: «La Visita pastorale, vissuta in forma interparrocchiale, vuole abbattere i muri e fare in modo che la parrocchia sia davvero un punto di riferimento per tutti».

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